Chi fa parte di un condominio, potrebbe essere coinvolto in una decisione di assemblea in cui si trova in disaccordo: in questo caso è possibile impugnare una delibera condominiale. Ma cos’è una delibera di condominio? Come si fa una delibera assembleare? E quali sono i termini per impugnarla? Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Che cos’è una delibera condominiale?
Una delibera condominiale è una decisione presa all’interno di un condominio da parte degli aventi diritto di voto, durante un’assemblea condominiale. Le decisioni prese durante queste riunioni riguardano solitamente questioni di gestione e manutenzione delle parti comuni dell’edificio, nonché altri affari relativi alla vita condominiale.
Queste decisioni possono variare dalla scelta del nuovo amministratore condominiale alla gestione delle spese comuni, all’approvazione di lavori di ristrutturazione o miglioramento dell’edificio. La delibera viene decisa a maggioranza, secondo le disposizioni previste dalla legge e dal regolamento condominiale.
Chi può impugnare la delibera assembleare?
In base alla legge italiana, qualsiasi condomino che si senta leso da una delibera assembleare ha il diritto di impugnarla. Per farlo, è necessario soddisfare alcuni requisiti e seguire una procedura specifica. Innanzitutto, il condomino che intende impugnare la delibera deve dimostrare di avere un interesse legittimo nell’azione, ovvero che la decisione presa dall’assemblea condominiale lo danneggi in qualche modo. Questo interesse può essere di natura economica, pratica o legale.
Una volta verificato di avere un interesse legittimo, il condomino ha un periodo di tempo limitato durante il quale può presentare il ricorso per impugnare la delibera. Solitamente, questo termine è di trenta giorni dalla data in cui la delibera è stata comunicata o resa nota ai condomini. Se non si rispetta questa scadenza, si perde il diritto di impugnazione.
Come presentare il ricorso della delibera condominiale?
Per presentare il ricorso, il condomino può avvalersi dell’assistenza di un avvocato specializzato in diritto condominiale, che lo aiuterà a redigere e presentare il ricorso presso il tribunale competente. Il ricorso deve basarsi su motivi validi e fondati, come l’illegalità o l’irregolarità della delibera, la violazione delle disposizioni del regolamento condominiale o delle norme di legge.
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Una volta depositato il ricorso, il tribunale esaminerà la questione e terrà un’udienza in cui le parti coinvolte potranno esporre le proprie argomentazioni e presentare le prove a sostegno delle loro posizioni. Alla fine del processo, il tribunale emetterà una sentenza che confermerà o annullerà la delibera contestata. Se la delibera viene annullata, potrebbe essere necessario convocare un’assemblea condominiale straordinaria per prendere una nuova decisione sulle questioni coinvolte.
Come si fa una delibera assembleare?
Per fare una delibera assembleare in un condominio, è necessario convocare un’assemblea dei condomini, che deve avvenire con un preavviso sufficiente affinché tutti possano partecipare e prendere parte alle decisioni.
Durante l’assemblea, le decisioni vengono prese a maggioranza, e deve essere presieduta da un presidente, che può essere eletto tra i condomini o nominato dall’amministratore condominiale. Prima di prendere una decisione, i condomini presenti hanno il diritto di discutere la questione e esprimere le proprie opinioni. Inoltre, è possibile votare per delega, nel caso in cui un condomino non possa partecipare personalmente all’assemblea ma desideri comunque far valere il suo voto.
Una volta presa la decisione, questa deve essere formalizzata in una delibera, redatta e firmata dal presidente dell’assemblea. La delibera deve essere comunicata a tutti i condomini e resa nota a tutti coloro che ne hanno diritto, affinché possano eventualmente impugnarla nel caso in cui si sentano lesi.