Per alcune tipologie di spesa, che si desidera portare in detrazione nel Modello 730/2025, è necessario avere effettuato il pagamento con modalità tracciabili. Solo in questo modo, infatti, si potrà accedere a eventuali detrazioni Irpef. Motivo per cui il contribuente è anche tenuto a conservare i documenti di spesa (fatture e scontrini) così come le attestazioni del metodo di pagamento utilizzato. Ecco tutti i dettagli.
730, l’importanza dei pagamenti tracciabili
Come anticipato, per poter beneficiare della detrazione fiscale del 19% ai fini Irpef, è indispensabile che le spese siano state sostenute tramite un sistema di pagamento tracciabile. Tra le modalità accettate rientrano:- Carte di credito
- Carte di debito (bancomat)
- Bonifici bancari o postali
Questa lista tuttavia non è esaustiva, ma solo esemplificativa: i contribuenti possono infatti ricorrere anche ad altri strumenti, purché sia possibile risalire all’operazione effettuata. Ad esempio, sono validi anche i pagamenti tramite app collegate a conti correnti.
A chiarire questo aspetto è stata in particolare la risoluzione n. 108/E del 3 dicembre 2014 dell’Agenzia delle Entrate, che ha specificato che sono considerati validi tutti quei mezzi di pagamento che consentano la tracciabilità e l’identificazione del soggetto che effettua il pagamento, così da permettere controlli efficaci da parte dell’amministrazione finanziaria.
Caratteristiche richieste per i sistemi di pagamento
Entrando nel dettaglio, ecco quali sono le caratteristiche che devono avere i sistemi di pagamento tracciabili, per essere accettati in sede di dichiarazione dei redditi con il Modello 730/2025. Sono ammessi in particolare tutti gli strumenti che garantiscono:
- La possibilità di ricostruire e tracciare la spesa
- L’identificazione del soggetto che effettua il pagamento, in modo tale che l’Agenzia delle Entrate possa svolgere tutte le verifiche necessarie
In pratica, i metodi di pagamento devono trasferire fondi da un conto corrente o da una carta prepagata dotata di Iban. E ogni account deve essere associato a un utente o a un dispositivo, così da rendere tracciabile la spesa.
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Sulla base di queste premesse, possiamo quindi affermare che tra i mezzi di pagamento tracciabili rientrano anche:
- Circuiti di credito commerciale che permettono lo scambio di beni e servizi, diversi da quelli previsti dall’articolo 23 del Dlgs n. 241/97 (carte di credito, di debito, assegni bancari o circolari)
- Software che consentono di tracciare i pagamenti in contanti, utili per chi non possiede un conto corrente.
Spese per cui è richiesta la tracciabilità
Tutte le spese che danno diritto a una detrazione Irpef del 19% devono essere saldate con un sistema di pagamento tracciabile, sia che siano previste dall’articolo 15 del Tuir sia da altre norme. In particolare, ci riferiamo alle seguenti spese:
- Canoni, interessi e prezzo di riscatto della prima casa acquistata in leasing
- Interessi su prestiti o mutui per l’acquisto o la costruzione della prima casa
- Interessi su mutui ipotecari agrari
- Spese veterinarie
- Spese per l’istruzione universitaria e scolastica
- Spese per asili nido
- Spese funebri
- Spese per soggetti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)
- Spese per servizi di interpretariato per persone sordomute
- Premi assicurativi sulla vita, contro gli infortuni, per rischio morte, invalidità permanente e non autosufficienza
- Premi assicurativi contro eventi calamitosi per immobili residenziali
- Oneri relativi a beni sottoposti a vincoli
- Donazioni a enti culturali, artistici, società e associazioni sportive dilettantistiche e di promozione sociale
- Contributi per il riscatto degli anni di laurea di familiari a carico che non lavorano
- Canoni di locazione per studenti universitari fuori sede
- Iscrizione a scuole di musica per ragazzi tra 5 e 18 anni
- Spese per attività sportive dilettantistiche di minori tra 5 e 18 anni
- Spese per assistenza (badanti) a persone non autosufficienti.
Spese per cui non è obbligatorio il pagamento tracciabile
In alcune situazioni, è tuttavia possibile effettuare il pagamento in contanti senza perdere il diritto alla detrazione fiscale. Questo vale per:
- L’acquisto di dispositivi medici e farmaci
- Le visite mediche e analisi presso strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale
- Le spese che prevedono una detrazione diversa dal 19%
- Gli eventuali oneri deducibili.
Pagamenti effettuati da soggetti diversi
Con l’interpello n. 484 del 19 ottobre 2020, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sulle detrazioni per spese sanitarie. In particolare, è stato chiarito che se il pagamento viene effettuato con una carta intestata a un familiare, ma la fattura è intestata al contribuente, quest’ultimo ha comunque diritto alla detrazione, purché sia lui il destinatario della prestazione e della fattura. L’importante, quindi, è che vi sia una corrispondenza tra la spesa sostenuta e l’intestazione del documento fiscale.
La documentazione da conservare per le detrazioni
In base alle istruzioni del Modello 730/2025, il contribuente deve essere in grado di dimostrare il pagamento tracciabile tramite ricevuta cartacea della transazione (scontrino bancomat, estratto conto, copia del bollettino postale o MAV, ricevuta PagoPA).
In alternativa, è sufficiente presentare un’annotazione sulla fattura, sulla ricevuta fiscale o sul documento commerciale emesso da chi ha fornito il bene o il servizio.
In sintesi, il contribuente deve quindi conservare:
- La fattura o la ricevuta che attesti la spesa
- L’estratto conto bancario, se riporta tutte le informazioni relative al beneficiario del pagamento.