
Negli ultimi giorni di aprile 2025, numerose segnalazioni hanno sollevato dubbi e preoccupazioni tra i beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI). Diversi cittadini, pur avendo ricevuto l’esito positivo della domanda, non hanno visto alcun accredito previsto per fine mese. A chiarire il motivo di questo ritardo è stata la stessa INPS, attraverso una comunicazione inviata in risposta a uno degli utenti coinvolti e alla ricerca di risposte.
Perché l’INPS non ha pagato l’ADI ad aprile a chi ha la domanda accolta?
Il messaggio dell’INPS recita:
“La domanda ADI risulta accolta ma non ha intercettato l’elaborazione di fine aprile 2025. Si prega di attendere la prossima elaborazione centralizzata.”
Questo significa che non si tratta di un errore né di una revoca del beneficio. La causa è puramente tecnica: alcune domande, seppur approvate, non sono state incluse nel ciclo di pagamento centralizzato di fine aprile. È un’anomalia che, pur non frequente, può verificarsi per via delle modalità con cui l’INPS elabora i pagamenti.
Quando arriveranno i pagamenti dell’ADI in ritardo?
L’INPS non ha ancora fornito una data certa, ma si delineano due scenari plausibili:
- lavorazione straordinaria entro fine aprile: c’è una possibilità che l’INPS proceda a una mini-elaborazione straordinaria entro il 30 aprile 2025, visto che il 1° maggio è festivo. Questo consentirebbe di regolarizzare rapidamente i pagamenti rimasti esclusi;
- slittamento a metà maggio: in alternativa, chi non riceverà il pagamento entro la fine del mese dovrà attendere la finestra di metà maggio, solitamente dedicata a nuovi percettori o a casi particolari. Questa opzione è la più probabile se non verranno attuate elaborazioni extra nei prossimi giorni.
Cosa devono fare i cittadini in attesa del pagamento?
Non è necessario presentare solleciti, né inviare nuova documentazione. Le domande risultano già accolte, quindi non richiedono ulteriori verifiche o integrazioni. È comunque consigliabile monitorare lo stato delle lavorazioni accedendo all’area personale su myINPS o utilizzando la MIA App da smartphone, strumenti che permettono di visualizzare eventuali aggiornamenti in tempo reale.
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Approvazione non sempre significa pagamento immediato
Questa vicenda dimostra che l’approvazione della domanda non implica l’erogazione immediata del beneficio. I tempi possono variare a seconda:
- della data di accoglimento della domanda;
- delle fasi di elaborazione centralizzata;
- della mole di domande in lavorazione.
Un’attesa che pesa in un periodo difficile
In un contesto di difficoltà economica diffusa, anche pochi giorni di attesa possono avere un impatto rilevante per molte famiglie. Per questo motivo, è importante che le comunicazioni dell’INPS siano tempestive e chiare, così da ridurre incertezze e preoccupazioni tra i percettori.