ADI ed SFL: a un anno dall’introduzione del supporto per la formazione e il lavoro (SFL) e poco più di nove mesi dopo quella dell’assegno di inclusione (ADI), la Ministra del Lavoro Marina Calderone ha presentato un bilancio delle iniziative durante un’intervista su Sky Tg24 Economia il 3 settembre. Il ministro ha ribadito l’impegno del Governo a supportare imprese e famiglie nella prossima Legge di Bilancio, e ha contestualmente annunciato la volontà di mantenere il taglio del cuneo contributivo e ha condiviso dati aggiornati sulle misure di inclusione sociale e supporto al lavoro.
ADI ed SFL: i numeri dei beneficiari
Fino ad oggi, i beneficiari di questi due strumenti ammontano a circa 864.000: “Abbiamo circa 725.000 famiglie che beneficiano dell’assegno di inclusione e altri 139.000 individui che ricevono il supporto per la formazione e il lavoro.”
Si tratta di numeri tuttavia inferiori rispetto alla precedente misura del reddito di cittadinanza, ma che restano comunque conformi alle aspettative date le numerose novità introdotte, come il restringimento del target e dei parametri d’accesso.
“Vogliamo che i sussidi siano concessi realmente solo a chi ne ha bisogno”
La Ministra Calderone ha sottolineato un cambio di filosofia nelle misure attuali: “La filosofia dietro al supporto per la formazione e al lavoro e all’assegno di inclusione è completamente rinnovata. Le domande sono processate non appena vengono presentate e il beneficio è concesso a chi ne ha realmente bisogno.”
SFL offre un indennità di 350 euro al mese per la partecipazione a progetti di formazione e accompagnamento al lavoro. A un anno dall’introduzione, Calderone ha riferito che sono state gestite 286.280 offerte di lavoro attraverso la piattaforma e sono stati disponibili 662.000 posti nei corsi di formazione.
Ma è proprio sui corsi di formazione che più volte abbiamo denunciato le incongruenze: sebbene il ministro abbia vantato grandi numeri, nella realtà dei fatti le cose stanno diversamente.
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Storie SFL: ancora migliaia i percettori in attesa dei corsi
Nonostante i numeri snocciolati dal Ministero e l’entusiasmo con cui viene esposto e presentato il sussidio, sono ancora tanti (troppi) coloro che hanno problemi inerenti l’inizio dei corsi, e di conseguenza dei pagamenti.
Come denunciato da noi molteplici volte, i corsi spesso non iniziano per problemi di organizzazione tra enti, o comunque, i percettori sono impossibilitati a partecipare a più di un corso nell’arco dei 12 mesi di durata del sussidio. Questa cosa, di fatto, rende fruibile il sussidio solo per l’arco (brevissimo) di tempo che prevede la partecipazione ai corsi, rendendo quindi la promessa di durata di 12 mesi una vera e propria incongruenza con quanto previsto dal decreto Ministeriale. Nell’adottare l’espressione “fino a 12 mesi”, infatti, il decreto ha sottinteso si potesse anche trattare di un arco di tempo più ristretto, creando un equivoco interpretativo di non poco conto.
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