Una delle domande più comuni tra i beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) riguarda il destino dei soldi non spesi sulla carta dedicata: se non li uso tutti prima della fine del mese o del periodo di validità, li perdo? E, soprattutto, cosa succede dopo il rinnovo: quei fondi avanzati spariscono oppure rimangono disponibili, visto che la carta è la stessa?
ADI e rinnovo: cosa succede ai vecchi importi
Quando l’ADI viene rinnovato, non viene emessa una nuova carta: il beneficiario continua a utilizzare quella già in suo possesso, ovvero la Carta di Inclusione fornita da Poste Italiane. Questo avviene per un dettaglio fondamentale: per garantire continuità, dal momento che il supporto resta lo stesso. Ma cosa ne è dei vecchi importi?
Attenzione alle decurtazioni
In linea generale, i fondi non spesi restano disponibili anche dopo la mensilità successiva. Tuttavia, si ricorda che talvolta si può andare incontro alle famigerate decurtazioni: talvolta INPS può disporre un blocco o una sospensione del pagamento successivo, a fronte dell’assenza di spesa e dell’accumulo degli importi precedenti. Per questo motivo, è consigliabile non accumulare somme troppo alte sulla carta di inclusione.
Rinnovo: cosa cambia (e cosa no)
Al momento del rinnovo, l’INPS effettua nuovamente le verifiche sui requisiti e può aggiornare l’importo spettante. Tuttavia, il saldo residuo precedente rimane sulla carta: non viene azzerato, né cancellato. I nuovi accrediti andranno semplicemente ad aggiungersi a quanto eventualmente ancora disponibile.
Se si hanno dei soldi residui sulla carta ADI, è possibile continuare a usarli anche dopo il rinnovo, proprio perché la carta resta la stessa. Attenzione però a non farli restare lì troppo a lungo: anche se non esiste una scadenza precisa e tassativa, l’accumulo può far scattare controlli e sospensioni. Usare l’ADI per ciò che è necessario davvero, senza fare acquisti incauti, è dunque la strada migliore per evitare controlli e e spiacevoli conseguenze.