Agevolazioni affitto casa per disabili. Le persone con disabilità, che spesso sono titolari della Legge 104, si trovano ad affrontare sfide quotidiane uniche, tra cui l’accesso a una sistemazione adeguata. Sebbene non esistano leggi specifiche che conferiscano ai disabili “diritti in più” rispetto alle persone sane in merito all’affitto di una casa, ci sono diverse agevolazioni e benefici a loro disposizione. In questo articolo esamineremo quali sono queste agevolazioni e come funzionano.
Diritti e doveri delle persone disabili nell’affitto di una casa
Innanzitutto, è importante sottolineare che le persone con disabilità hanno gli stessi diritti e doveri di chiunque altro quando stipulano un contratto di affitto. Questo significa che, almeno dal punto di vista legale, non esiste un “diritto universale” specifico che garantisca l’alloggio alle persone disabili. Tuttavia, ci sono alcune agevolazioni disponibili per coloro che affittano una casa e che possono alleggerire il loro carico finanziario.
Agevolazioni affitto casa disabili
Nel caso di un affitto, un disabile può beneficiare di una detrazione fiscale che può variare in base al proprio reddito complessivo. Se il reddito del disabile non supera i 5.493,71 euro, può ottenere una detrazione fiscale di circa 500 euro. Questa detrazione diminuisce gradualmente man mano che il reddito aumenta e si riduce a circa 300 euro quando il reddito arriva fino a 30.987,41 euro.
Queste detrazioni possono essere un aiuto significativo per le persone disabili che affittano una casa, contribuendo a ridurre i costi mensili. Tuttavia, è importante tenere presente che queste agevolazioni dipendono dal reddito e possono variare da persona a persona.
Altre agevolazioni
Oltre alle detrazioni fiscali, le persone con disabilità possono accedere a una serie di altri benefici che possono rendere più accessibile la vita quotidiana. Questi possono includere:
- Sconti sull’IVA per l’acquisto di un’auto: Le persone con disabilità possono beneficiare di sconti sull’IVA per l’acquisto di un’auto adattata alle loro esigenze di mobilità.
- Esenzione dal bollo: In alcuni casi, le persone con disabilità possono essere esentate dal pagamento del bollo auto.
- Sgravi e sconti su medicinali e visite specialistiche: Alcune terapie e cure mediche necessarie possono essere fornite a tariffe agevolate per le persone disabili.
- Sconti su strumenti per migliorare la qualità della vita: Le persone con disabilità possono ricevere sconti su strumenti e dispositivi meccanici o elettronici progettati per migliorare la loro qualità di vita e superare le barriere quotidiane.
Appartamento per disabili: cosa cambia per il locatore
Da parte del locatore, l’affitto di una casa a una persona con disabilità sostanzialmente non comporta differenze significative rispetto all’affitto a una persona senza disabilità. Come detto in precedenza, le leggi che regolano gli affitti valgono per tutti, indipendentemente dalla presenza di una disabilità.
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Tuttavia, ci sono alcune agevolazioni che possono essere applicate al locatore in determinate circostanze. Ad esempio, il proprietario dell’appartamento potrebbe beneficiare di sconti o sgravi fiscali per l’installazione di supporti che abbattano le barriere architettoniche, come rampe, montascale o maniglioni.
In caso di recesso dal contratto di locazione, le regole sono le stesse per tutti. Il locatario, se desidera lasciare l’appartamento per motivi comprovati come problemi di salute o cambiamenti di lavoro, deve notificare il recesso con un preavviso di 6 mesi, utilizzando una PEC o una lettera raccomandata. Allo stesso modo, il locatore ha gli stessi obblighi se desidera che l’inquilino lasci l’immobile.
Sfratto categorie protette
La legge stabilisce che un proprietario di un immobile affittato può richiedere il rilascio dello stesso se non sono più presenti le condizioni per continuare il contratto di locazione. Questo può verificarsi quando l’inquilino non paga regolarmente l’affitto concordato o se decide di non lasciare la casa o l’appartamento alla scadenza del contratto. La giurisprudenza italiana ha previsto procedure specifiche per tutelare gli interessi del locatore in queste situazioni.
Tuttavia, quando il soggetto inadempiente è una persona appartenente a categorie protette, la situazione può essere diversa. Prima di approfondire questo aspetto, cerchiamo di definire chi sono le categorie protette in giurisprudenza e quali vantaggi possono ottenere.
Quali sono le categorie protette?
La legge di riferimento in Italia è la legge 68/99, che identifica diverse categorie di persone in condizioni svantaggiate rispetto ad altre, per motivi di salute e non solo. Queste categorie includono:
- Soggetti in età lavorativa con un’invalidità fisica o psichica o portatori di handicap intellettivo che determinano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%.
- Invalidi del lavoro con un’invalidità superiore al 33%.
- Invalidi di guerra, civili o di servizio.
- Persone con cecità assoluta o con un residuo visivo non superiore a un decimo in entrambi gli occhi.
- Sordomuti dalla nascita o prima di aver appreso la lingua parlata.
- Vittime di criminalità organizzata e di terrorismo.
In generale, rientrano in questa categoria anche coloro che necessitano dell’assistenza e del sostegno dello Stato a causa di una situazione economica precaria, indipendentemente dalle cause.
Le persone appartenenti alle categorie protette possono godere di alcune agevolazioni per trovare lavoro, poiché il legislatore ha imposto alle imprese, sia pubbliche che private, l’obbligo di assumere personale appartenente a queste liste.
Sfratto con disabile in casa
Per quanto riguarda lo sfratto delle categorie protette, la legge non prevede procedure specifiche, ma offre scadenze più lunghe per consentire loro di regolarizzare i pagamenti. Ad esempio, se l’inquilino è moroso e la morosità non persiste da più di due mesi a causa di circostanze economiche precarie indipendenti dalla sua volontà, il giudice può concedere un termine di grazia, cioè una dilazione di pagamento non superiore a 120 giorni. Tuttavia, il termine di grazia non è automatico per le categorie protette, ma può essere richiesto.
Nel caso di sfratto per la fine della locazione di immobili ad uso abitativo, la legge prevede che l’azione esecutiva possa essere rinviata di 9 o 18 mesi se l’inquilino appartiene a determinate categorie, come persone con più di 65 anni, con 5 o più figli a carico:
- iscritti alle liste di mobilità;
- che percepiscono la disoccupazione o una integrazione salariale;
- assegnatari di alloggi di edilizia pubblica;
- prenotatari di alloggi cooperativi in costruzione;
- acquirenti di alloggi in costruzione;
- portatori di handicap;
- malati terminali.