Assegnazioni provvisorie docenti 2024: la soluzione per ricongiungersi ai familiari o trasferirsi per motivi di salute. L’assegnazione si ottiene presentando una domanda. Le date saranno disponibili a breve.
Domande per assegnazioni provvisorie docenti, chi può presentarle e come
Possono presentare la domanda i docenti assunti a tempo indeterminato negli anni scolastici:
- 2022/2023 e precedenti. Questi docenti possono trasferirsi nella provincia di titolarità – cioè nella provincia dove si trova la scuola dove lavorano – o in un’altra provincia. In questo secondo caso la domanda si definisce interprovinciale;
- 2023/2024. Rientrano anche i docenti che hanno ottenuto la conferma del ruolo entro il 1° settembre 2023. La domanda può essere per la provincia di titolarità, mentre per la presentazione dell’istanza in un’altra provincia il docente deve verificare l’assenza di vincolo triennale e la presenza delle deroghe ai sensi del contratto nazionale del lavoro.
In presenza del vincolo triennale – i docenti devono restare almeno 3 anni nella sede dove sono stati in prova per il ruolo (giorni di prova inclusi nel conteggio) – gli insegnanti possono presentare la domanda solo se il loro caso rientra tra le deroghe previste dal contratto nazionale del lavoro 2019/2021 che sono:
- ricongiungersi ai figli minori di 12 anni o affidati per vie legali;
- ricongiungersi al coniuge o unito civilmente, oppure altro parente convivente. In questo ultimo caso il docente deve dimostrare che nella certificazione anagrafica risulta la convivenza;
- esigenze di salute dell’insegnante. In questo caso serve la certificazione medica che attesta i problemi di salute;
- ricongiungersi con genitori anziani che hanno bisogno di aiuto.
Accedono alle assegnazioni provvisorie docenti 2024 anche i docenti assunti a tempo determinato con il concorso bis di sostegno straordinario per le graduatorie provinciali per le supplenze GPS.
Questa possibilità è disponibile solo se si è superato l’anno di prova. Anche in questo caso la domanda provinciale è sempre possibile, mentre la domanda interprovinciale dipende dal fatto che il docente rientri nelle deroghe o no.
Gli insegnanti interessati possono presentare la domanda scegliendo:
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- fino a 20 scuole o sedi per la scuola dell’infanzia o primaria;
- fino a 15 scuole o sedi per la scuola secondaria di primo e secondo grado.
La domanda si presenta all’ufficio provinciale:
- di appartenenza se l’insegnante si trasferisce all’interno della stessa provincia;
- della provincia dove vuole lavorare, se si trasferisce in una provincia diversa da quella dove lavora al momento.
Come funzionano le assegnazioni provvisorie docenti
Il docente che procede con l’istanza di assegnazione può chiedere il trasferimento:
- nella stessa provincia, ma non nello stesso Comune della scuola dove lavora attualmente;
- in un’altra provincia – in questo caso si chiama trasferimento interprovinciale – se non ha il vincolo triennale.
Alcuni insegnanti hanno la precedenza in base al contratto nazionale 2019/2022. Hanno la precedenza i docenti che:
- hanno problemi di salute;
- tornano in una scuola in cui sono già stati negli ultimi 8 anni;
- hanno bisogno di assistenza oppure sono caregiver;
- hanno terminato il collocamento fuori ruolo;
- hanno un coniuge militare;
- ricoprono cariche pubbliche negli enti locali;
- sono in aspettativa.
Il docente che si vede accolta la domanda può iniziare a lavorare nella nuova scuola già a partire dall’anno scolastico successivo alla presentazione della richiesta.
Cosa si perde con le assegnazioni provvisorie docenti
Richiedere l’assegnazione significa perdere il punteggio di continuità. Infatti, il docente che si trasferisce:
- non è più continuativo nella vecchia sede;
- ha un nuovo punteggio che si basa dal momento del trasferimento;
- non può trasferirsi a breve dalla nuova sede scelta.
La mobilità del docente segue precise regole di riferimento anche per le assegnazioni. La perdita del punteggio con le assegnazioni provvisorie docenti possono comportare una posizione più bassa nelle graduatorie di concorso.
Assegnazioni provvisorie docenti, cosa cambia dopo un anno
Le assegnazioni provvisorie docenti si definiscono così anche perché dopo un anno il docente deve tornare nella sede precedente al trasferimento. Se le motivazioni per cui l’insegnante si è trasferito restano, allora l’insegnante può presentare una nuova domanda per restare nella sede provvisoria dove si trova.
Quando escono le domande per le assegnazioni provvisorie docenti
Manca poco alla possibilità di presentare le domande per le assegnazioni provvisorie dei docenti per l’anno scolastico 2024-2025. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali:
- F.L.C.-C.G.I.L.;
- C.I.S.L. FSUR;
- S.N.A.L.S. – C.O.N.F.S.A.L.;
- FEDERAZIONE GILDA-UNAMS;
- ANIEF;
hanno firmato l’ipotesi di intesa lo scorso 27 giugno. Le previsioni per la presentazione dell’istanza di assegnazione parlano dei primi giorni di luglio.