Il governo ha deciso di introdurre l’Assegno di assistenza per anziani, un supporto aggiuntivo per aiutare le persone anziane che hanno bisogno di assistenza a casa. È diverso dall’indennità di accompagnamento che già esiste. Questo nuovo assegno serve a coprire alcune spese per l’assistenza a domicilio. Ma attenzione, non tutti gli anziani possono ottenerlo perché ci sono dei requisiti da soddisfare.
Questo aiuto fa parte di una riforma più grande, è stato deciso con la legge 33/2023 e fa parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’obiettivo principale è migliorare la vita degli anziani, potenziando le forme di aiuto che già esistono, come l’indennità di accompagnamento.
Ma quindi come richiedere il bonus assistenza anziani? Quanto deve essere ISEE per assegno di cura? Quali sono i servizi domiciliari per gli anziani? Vediamo in cosa consiste questo nuovo sussidio dedicato all’assistenza anziani.
I requisiti per ottenere l’Assegno di assistenza per anziani
Per ricevere il sussidio di assistenza per gli anziani, bisogna poter dimostrare di avere alcuni requisiti, che sono:
- avere almeno 80 anni;
- condizioni di salute gravi per cui c’è bisogno di molta assistenza ogni giorno;
- ricevere già l’indennità di accompagnamento, che è data alle persone con un’invalidità totale al 100% che hanno bisogno di qualcuno per aiutarle a camminare o per fare le cose di tutti i giorni;
- il reddito totale familiare, misurato attraverso l’ISEE, non deve superare i 6.000 euro all’anno (un limite massimo di reddito piuttosto basso).
I requisiti sono molto rigidi, questo significa che alcune persone anziane con redditi un po’ più alti potrebbero non ottenere questo aiuto.
Come viene usato il sussidio per assistenza anziani
L’Assegno di assistenza per anziani ha lo scopo di aiutare le famiglie a pagare le badanti. Avrà un valore di 850 euro al mese e permetterà di assumere una badante per un massimo di 20 ore a settimana (l’importo è calcolato basandosi sui prezzi di mercato per l’assistenza domiciliare).
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Questo aiuto renderà la vita migliore sia agli anziani che alle loro famiglie, perché potranno avere assistenza professionale senza spendere troppo. Sono circa 3,86 milioni le persone anziane che hanno bisogno di assistenza, ma il programma mette a disposizione solo 250 milioni di euro per il 2025 e il 2026, quindi non sarà possibile aiutare tutti.
Come richiedere assegno assistenza anziani?
La richiesta dell’Assegno di assistenza per anziani è alternativa a quello sanitario. Entro un periodo di 30 giorni, è fondamentale inviare tutta la documentazione richiesta dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). La procedura per presentare la domanda avviene esclusivamente attraverso il servizio online dedicato.
L’INPS monitora l’utilizzo degli assegni erogati: qualora l’assegno non venga utilizzato per l’assunzione di assistenti familiari o per l’acquisto di servizi di assistenza qualificati, sarà revocato. Questa misura è stata adottata per assicurare che i fondi siano realmente destinati ad aiutare gli anziani e le loro famiglie a migliorare la qualità della loro vita.
Che differenza c’è tra assegno di cura e assegno di accompagnamento?
Esistono delle differenze tra l’assegno di cura e l’assegno di accompagnamento ed è importante conoscerle prima di fare richiesta di uno dei due, o di entrambi.
L’assegno di accompagnamento è un sostegno economico erogato dall’INPS, mentre quello di cura è gestito dai Comuni. Per ottenere queste prestazioni è necessario soddisfare determinati requisiti e presentare la domanda seguendo due procedure distinte. È possibile ricevere contemporaneamente sia l’assegno di cura che l’assegno di accompagnamento in quanto sono perfettamente compatibili e provengono da enti differenti.
L’assegno di cura è gestito a livello comunale ed è destinato a coloro che forniscono assistenza domiciliare a una persona disabile o anziana non autosufficiente. A differenza dell’assegno di accompagnamento, che ha un importo fisso, quello di cura varia da regione a regione e può essere richiesto ai Comuni, presso i CAF o il Patronato.