Assegno di Inclusione: addio al mese di stop dal 2026!

Redazione

17 Ottobre 2025

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Dal 2026 l’Assegno di Inclusione cambia ancora una volta. La bozza della nuova Legge di Bilancio prevede infatti che sparisca il mese di stop tra il primo periodo di erogazione del beneficio e il successivo rinnovo. Questa novità garantirà maggiore stabilità e sicurezza economica a migliaia di famiglie, permettendo di ricevere il sussidio senza interruzioni tra una mensilità e l’altra. Ecco i dettagli.

Fino al 2025 il meccanismo dell’Assegno prevedeva 18 mesi di pagamento, poi l’obbligo di attendere un mese senza percepire alcun assegno prima di ricominciare con il rinnovo. Il nuovo sistema dovrebbe invece eliminare questa pausa: chi ha ancora i requisiti potrà fare subito domanda e vedersi riconosciuto l’importo senza periodi di vuoto. In pratica, il cambiamento garantirà circa 670 euro annui in più per ogni nucleo, un aiuto molto utile per chi ha difficoltà a sostenere le spese quotidiane.

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Una misura che segue le esigenze reali

La continuità dell’assegno di inclusione è pensata per evitare brutte sorprese a chi vive con un reddito minimo, come il rischio di non poter pagare bollette o affitto. Nel 2025, il Governo aveva già introdotto un bonus ponte da 500 euro per tamponare il mese di stop, ma con la riforma in arrivo non sarà più necessario: il beneficio proseguirà senza interruzioni.

A chi è rivolto l’Assegno di Inclusione

Resteranno invece invariati i requisiti di accesso: ISEE fino a 10.140 euro e almeno un membro del nucleo familiare in situazione di fragilità (minorenne, disabile, over 60 o svantaggiato certificato). E gli importi mensili continueranno ad oscillare tra i 500 e 700 euro, in base alla composizione familiare.


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Come funzionerà il rinnovo

Va però sottolineato che con la riforma del 2026 il rinnovo dell’ADI non diventa automatico. Sarà infatti necessario ripresentare la domanda, e partecipare ai percorsi di inclusione sociale e lavorativa, mantenendo la disponibilità all’attivazione lavorativa e aggiornando la propria situazione. Occorrerà poi sostenere un nuovo colloquio con i servizi sociali per la conferma o la modifica del patto di inclusione.

Perché questa riforma è importante

Eliminare il mese di stop significa maggiore continuità nell’erogazione, minori rischi per chi non ha altre entrate, e una rete di protezione sociale più adeguata alle necessità dei cittadini. Il nuovo sistema di pagamento dovrebbe entrare in vigore nei primi mesi del 2026, una volta approvata la riforma definitiva. L’INPS e il Ministero del Lavoro aggiorneranno poi le istruzioni pratiche per il rinnovo.