Chi versa un assegno di mantenimento all’ex coniuge, talvolta, in determinati casi, può beneficiare della deduzione fiscale nella dichiarazione dei redditi.
La somma versata viene sottratta al reddito complessivo su cui si calcolano le imposte: il beneficio è così quello di una riduzione dell’Irpef da versare. Tuttavia, va premesso, non sempre questo vantaggio è riconosciuto.
Tipologie di assegno di mantenimento:
Innanzitutto, esistono due tipologie di assegno di mantenimento:
- assegno di mantenimento all’ex coniuge: deducibile dal reddito imponibile Irpef;
- assegno di mantenimento per i figli: non deducibile, in quanto già coperto dalle detrazioni fiscali.
L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare 24/E del 2022, ha infatti chiarito che le somme destinate al mantenimento dei figli, anche se versate all’ex coniuge, non possono essere dedotte né vanno indicate nella dichiarazione dei redditi. Tuttavia, devono essere segnalate ai fini ISEE.
La sola forma di deduzione riguarda pertanto l’assegno all’ex coniuge, che tuttavia non è sempre possibile, ma solo in alcuni casi specifici.
Quando è ammessa la deduzione dell’assegno all’ex coniuge?
La deduzione è possibile solo nei casi in cui l’assegno sia:
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- disposto a seguito di separazione legale, divorzio, scioglimento o annullamento del matrimonio;
- stabilito da un provvedimento del giudice, che ne determina l’importo e la periodicità.
Non è invece possibile dedurre:
- le somme versate in un’unica soluzione;
- l’assegno versato una tantum disposto dal giudice, anche se versato a rate;
- le spese come quote di mutuo (sottoscritte quando i coniugi avevano acquistato casa insieme) in sostituzione dell’assegno, se l’altro coniuge ha rinunciato al mantenimento (Circolare 50/E/2000).
Come indicare l’assegno di mantenimento per ottenere la deduzione
Ma come indicare l’assegno di mantenimento per beneficiare della deduzione? Per beneficiare della deduzione fiscale, l’importo versato deve essere indicato in:
- Rigo E22 del modello 730/2025;
- Rigo RP22 del modello Redditi PF.
È necessario, altresì, indicare anche il codice fiscale del coniuge beneficiario.
Inoltre, vanno anche conservati alcuni documenti (in caso in cui l’Agenzia delle entrate volesse visionarli) :
- la sentenza di separazione o divorzio;
- le ricevute o i bonifici dei pagamenti effettuati;
- documentazione relativa a spese accessorie (affitto o condominio) se dedotte.