L’assegno viene attribuito per la nascita di ogni figlio, quindi questo significa che in caso di parto gemellare viene raddoppiato.
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L’assegno non è però cumulabile con altri trattamenti previdenziali, a meno che non si tratti di una quota integrativa di trattamenti corrisposti in misura inferiore. Resta salva, però, la compatibilità con l’Assegno Unico unico universale.
Assegno di maternità dei comuni 2023: come richiederlo
Per richiedere l’assegno di maternità in questione, la domanda va presentata al Comune. L’importo dell’assegno viene erogato in un’unica soluzione da INPS, e per l’anno 2023 ammonta a 1917,30 euro (383,46 euro per 5 mesi).
Il contributo viene erogato su conto corrente o sul libretto indicato dalla mamma al moment della domanda (vanno bene anche conti cointestati). L’Assegno non viene ricalcolato nel reddito ai fini fiscali e previdenziali.
La domanda deve essere presentata entro 6 mesi dalla nascita del bambino/a.
Requisiti per l’assegno
Per poter ricevere l’assegno bisogna essere:
- cittadine italiane o comunitarie o extracomunitarie in possesso di carta/permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo
- familiari di cittadini italiani, dell’Unione o di soggiornanti di lungo periodo, che siano titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente
- cittadine titolari della protezione sussidiaria; cittadine apolidi.
Anche le cittadine extracomunitarie rifugiate politiche, possono accedere con permesso di soggiorno per asilo politico.
Assegno di maternità dei comuni 2023: documenti e scadenze
- copia del documento di riconoscimento della mamma
- codice fiscale della mamma
- l’ISEE aggiornato che includa anche il nuovo nato
- l’indicazione del codice IBAN del conto intestato o cointestato alla richiedente
L’assegno può essere erogato anche alle mamme minorenni, a seguito della riforma ISEE. E’ necessario, in questo caso, richiedere un ISEE per prestazioni agevolate rivolte a minorenni. Sarà poi il comune a inviare all’INPS la domanda per l’ assegno.
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