Assegno di maternità dei comuni: dopo aver presentato domanda, quanto tempo passa prima dell’erogazione del sussidio?
L’assegno di maternità dei comuni è un sussidio offerto alle mamme residenti in Italia che non hanno diritto ad altre forme di maternità o che percepiscono un’indennità inferiore all’importo dell’assegno. Ha come obiettivo quello di sostenere i redditi bassi nel periodo post-partum.
Assegno di maternità dei comuni: requisiti e domanda
Per richiedere l’assegno di maternità dei comuni è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere cittadine italiane o comunitarie o extracomunitarie in possesso di carta/permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo
- essere familiari di cittadini italiani, dell’Unione o di soggiornanti di lungo periodo, che siano titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente
- essere cittadine titolari della protezione sussidiaria; cittadine apolidi.
Possono accedere al sussidio anche le cittadine extracomunitarie rifugiate politiche, a patto che siano in possesso di permesso di soggiorno per asilo politico.
Una domanda che molte mamme si pongono è quanto tempo dopo la domanda verrà erogato l’assegno. Vediamo quali sono le disposizioni a riguardo.
Assegno di maternità dei comuni: quando arriva?
L’assegno di maternità dei comuni, generalmente, arriva circa 30 giorni dopo l’accettazione della domanda. Il periodo può tuttavia variare fino a un massimo di 60 giorni.
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E’ questo l’intervallo di tempo necessario affinché il comune possa verificare la completezza e la correttezza della documentazione presentata, nonché per l’elaborazione delle pratiche necessarie alla liquidazione dell’assegno.
Una volta approvata la domanda, il comune invia i dati all’INPS, che successivamente provvede al pagamento dell’assegno direttamente sul conto corrente indicato dalla richiedente. È importante notare che i tempi di pagamento possono essere influenzati anche da eventuali altri fattori, come:
- ritardi burocratici;
- la necessità di fornire ulteriori documenti richiesti per completare la pratica.
In caso di ritardo, è consigliabile contattare il proprio comune di residenza per ottenere delucidazioni in merito ed essere certi che non sia necessaria, ad esempio, della documentazione integrativa.