Un confronto tra Assegno Unico Italia e Portogallo, dopo i precedenti che hanno visto protagonisti paesi europei come Francia, Spagna e Germania. Come ben sappiamo, l’Assegno Unico è una misura di sostegno economico destinata alle famiglie con figli, adottata ad oggi da diversi paesi europei con modalità differenti. In Portogallo l’Assegno Unico Universale prende il nome di Abono de famìlia e, per molti versi, è simile all’AUU italiano. Andiamo ad analizzare, grazie a Bonus e Pagamenti, le principali differenze tra Assegno Unico Italia e Portogallo, esaminando le normative, i beneficiari, gli importi e le modalità di richiesta.
Assegno unico italiano, cos’è
L’assegno unico universale italiano, introdotto nel 2021, è una misura di sostegno economico per le famiglie con figli a carico fino ai 21 anni. Questa misura è stata pensata per semplificare e unificare le varie forme di sostegno esistenti in precedenza. L’importo dell’assegno varia in base al reddito familiare, al numero di figli e alle condizioni particolari (come la presenza di figli con disabilità).
Queste le informazioni di base sull’Assegno Unico italiano, di cui potete leggere una guida approfondita sul nostro portale.
Assegno unico portoghese: abono de famìlia
In Portogallo, l’assegno familiare è noto come abono de família. Questo strumento è regolato dal Decreto Legge n. 133/2012 e successive modifiche e mira a fornire supporto economico alle famiglie con figli a carico fino ai 24 anni, purché questi ultimi siano studenti. Anche in questo caso, l’importo dell’assegno varia in base al reddito familiare e al numero di figli.
Beneficiari dell’abono de famìlia
L’Abono de Família è destinato a tutte quelle famiglie che hanno figli minori di 16 anni estendibile fino ai 24 anni se studenti oppure figli disabili senza limiti di età.
Gli importi, come in Italia, variano in base al reddito della famiglia e alla composizione del nucleo familiare:
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- Famiglie con reddito molto basso ricevono importi più alti.
- Importi che diminuiscono per famiglie con reddito più alto.
L’importo massimo può raggiungere circa 146 euro mensili per figlio nelle famiglie con reddito molto basso. Sono previste maggiorazioni per le famiglie monoparentali, dove vi sono figli disabili o in occasioni di nascite multiple (gemelli).
Modalità di Richiesta abono de famìlia
In Portogallo, la richiesta dell’abono de família viene presentata presso il Segurança Social (Istituto di Previdenza Sociale) tramite il portale online o presso gli uffici locali. Anche qui, è necessario presentare documentazione relativa al reddito familiare e allo stato di famiglia.
Passaggi principali:
- Raccolta della documentazione sul reddito familiare.
- Accesso al portale Segurança Social o visita agli uffici locali.
- Compilazione e invio della domanda.
- Verifica e approvazione da parte del Segurança Social.
Differenze tra Assegno Unico Italia e Portogallo
Qui di seguito, alcune delle importanti differenze tra Assegno Unico Italia e Portogallo:
Universalità del sistema
L’assegno unico italiano, rispetto al sistema portoghese, non prevede limiti legati allo stato di studente dei figli, ma solo all’età. Inoltre, l’assegno italiano è disponibile anche per i figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni, se questi sono studenti, disoccupati o in formazione professionale. Per quanto riguarda, invece, il quadro normativo, l’Italia si basa su un sistema più recente e unificato rispetto al Portogallo, che utilizza una struttura basata su diverse leggi e decreti.
Fasce di età e importi
In Portogallo, il limite di età è più alto (fino a 24 anni), ma è vincolato allo stato di studente. Inoltre, il sistema portoghese ha un approccio più dettagliato nella suddivisione delle fasce di reddito, con cinque livelli distinti, rispetto alle tre fasce principali utilizzate in Italia.
Maggiorazioni e supporti aggiuntivi
Entrambi i sistemi prevedono maggiorazioni per famiglie numerose e per figli con disabilità, ma l’Italia offre anche bonus specifici per madri giovani e altre condizioni particolari. Inoltre, l’Italia prevede un contributo aggiuntivo per le famiglie che non superano una certa soglia ISEE.