Sono in arrivo dal 1° luglio 2025 i tanto attesi aumenti degli importi dell’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF). Verranno, inoltre, introdotti i nuovi limiti di reddito definiti dall’INPS. La misura è rivolta però solo a determinate categorie di lavoratori e pensionati, mentre la rivalutazione avverrà anno dopo anno, sulla base dell’indice ISTAT aggiornato dei prezzi al consumo. Ecco di seguito tutti i dettagli.
ANF, chi ha diritto all’Assegno
L’Assegno per il Nucleo Familiare è una prestazione economica fornita dall’INPS, pensata per il sostegno alle famiglie di diverse categorie di lavoratori e pensionati. In particolare, hanno diritto all’ANF:
- Lavoratori dipendenti del settore privato
- Lavoratori agricoli dipendenti
- Dipendenti di aziende cessate oppure fallite
- Titolari di pensioni e prestazioni previdenziali da lavoro dipendente.
Aumenti ANF 2025, come funzionano
In base a quanto stabilito dal Decreto-legge n. 69/1988, l’Assegno per il Nucleo Familiare è soggetto ogni anno a una rivalutazione, determinata dalla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per operai e impiegati (FOI). Per quanto riguarda il periodo corrente, 2024-2025, l’incremento registrato dall’Istat è stato del +0,8% (esclusi i tabacchi). Motivo per cui sono previsti, a partire dal prossimo luglio, importi leggermente più alti per moltissime famiglie beneficiarie dell’ANF. La tabella completa degli aumenti ANF è presente al link della Circolare INPS.
Cos’è la rivalutazione annuale degli indici
La rivalutazione annuale, alla base dell’aumento degli importi ANF, è un meccanismo fondamentale per garantire che il potere d’acquisto delle famiglie non venga eroso dall’inflazione. In questo modo, l’adeguamento degli importi tiene conto delle variazioni dei prezzi al consumo, assicurando così una maggiore equità e attualità della misura. Gli aumenti, anche se modesti, rappresentano inoltre un segnale di attenzione nei confronti delle famiglie che si trovano in condizioni di maggiore vulnerabilità economica.
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Quali soggetti sono interessati dagli aumenti
Gli aumenti dell’ANF previsti per luglio 2025, dunque, riguardano i nuclei familiari senza figli o orfani, e in particolare quelli composti da:
- Coniugi
- Fratelli e sorelle
- Nipoti
La rivalutazione di luglio, invece, non sarà applicata alle famiglie che hanno figli a carico, in quanto queste sono già beneficiarie dell’Assegno Unico Universale. Quest’ultimo, infatti, ha sostituito dal 2022 l’ANF per i nuclei familiari con figli, introducendo un sistema di sostegno più ampio e inclusivo, che copre la quasi totalità dei nuclei con figli minori o giovani fino a 21 anni.
Per i nuclei senza figli, invece, l’ANF resta un punto di riferimento importante, e l’adeguamento degli importi è una tutela aggiuntiva in un contesto di continui cambiamenti normativi e sociali.
Le nuove tabelle reddituali 2025-2026
L’INPS ha inoltre pubblicato le nuove tabelle reddituali 19, 20A, 20B, 21A, 21B, 21C, 21D, che sono valide per il periodo compreso tra il 1° luglio 2025 e il 30 giugno 2026. Queste tabelle aggiornano in particolare:
- Gli importi mensili dell’ANF
- I limiti di reddito familiare
- I valori giornalieri, settimanali, quattordicinali e quindicinali della prestazione
Le tabelle rappresentano uno strumento essenziale per la determinazione dell’importo spettante in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare. Per questo, è fondamentale che chi vuole richiedere l’assegno consulti attentamente le nuove tabelle, per verificare la propria posizione e calcolare correttamente l’importo dovuto.
Le scadenze di giugno a cui fare attenzione
Per concludere, è bene ricordare ai dipendenti pubblici di fare attenzione: per evitare problemi con gli stipendi di giugno (ma anche con arretrati e benefici del taglio del cuneo fiscale) sarà necessario controllare e aggiornare eventuali dati entro e non oltre il 25 maggio 2025 sulla piattaforma NoiPA. Questa scadenza è fondamentale per garantire la corretta erogazione delle somme spettanti e per evitare ritardi o errori nei pagamenti.