Aumenti pensioni di novembre: alcuni pensionati riceveranno assegni più cospicui, grazie alla rivalutazione INPS e agli effetti del taglio del cuneo fiscale.
Aumenti pensioni minime di novembre: per chi?
Circa 16 milioni di percettori beneficeranno delle rivalutazioni, e per gli importi minimi di percettori con più di 75 anni l’incremento sarà del 2,7% (per un aumento massimo di 16 euro, quindi la pensione minima passerebbe da 598,61 euro a 614,77 euro).
Ora la preoccupazione del governo è di superare la cifra attuale di e portarla fino a 650 euro.
Arretrati pensioni
Inoltre, con l’accredito di novembre dovrebbero arrivare anche degli arretrati. E’ consigliabile consultare il cedolino INPS per verificare se si è interessati dagli arretrati o meno.
Pagamenti pensioni novembre 2025
Quanto alle date di pagamento, il 4 novembre è la data per chi riceve l’accredito in banca (poiché è dal primo giorno bancabile, e a novembre sarà la volta del ponte di Ognissanti).
Per chi invece ha optato per le Poste, seguirà il consuetudinario calendario alfabetico, con data di inizio sabato mattina, 2 novembre.
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Dunque:
- sabato 2 novembre (solo mattina) cognomi A-B:
- lunedì 4 novembre cognomi C-D;
- martedì 5 novembre cognomi dalla E alla K.
- mercoledì 6 novembre cognomi L-O,
- giovedì 7 novembre P-R;
- venerdì 8 novembre i cognomi inizianti per S-Z
Pensioni 2025: le ipotesi
Le pensioni sono, inoltre, un argomento caldo per la nuova legge di bilancio 2025. Gli interventi potrebbero riguardare un aumento degli importi minimi, seppure sembrano momentaneamente essere state abbandonate le ipotesi di riforma di Quota 103 e uscite anticipate.
Permane invece il Bonus Maroni, che “premia” chi decide di non avvalersi dell’uscita anticipata, sebbene ad oggi pochi abbiano fruito del bonus stesso per via del modesto importo (si parla di un’esenzione di circa il 9,1% dai contributi) e per il fatto che chi svolge lavori usuranti difficilmente è incentivato a rimanere sul posto di lavoro.
Scontro tra maggioranza e opposizione
Acceso il dibattito sulle pensioni tra maggioranza ed opposizione: da un lato la maggioranza rassicura i pensionati sugli interventi in tema di previdenza, ma dall’altro l’opposizione teme sia l’ennesimo specchietto per le allodole.
Manlio Messina, vice capogruppo vicario di Fratelli d’Italia alla Camera, ha affermato: “la legge di bilancio a cui lavora il governo Meloni segue la direzione della precedente: risorse non più sperperate ma concentrate su alcune grandi priorità. Quelle di Fratelli d’Italia sono mettere più soldi sugli stipendi degli italiani, sulle pensioni e sulla sanità”
Ma Elly Schlein muove pesanti accuse nemmeno tanto velate al governo:. “Il Psb (Piano Strutturale di Bilancio ndr) è di corto respiro. Non c’è una strategia né sulla crescita né sulla riduzione delle disuguaglianze. Meloni taglia le pensioni e il peso ricade sulle spalle delle donne”, attacca la leader dem.