Cosa ha in serbo il futuro per i bonus 2025? La Manovra ha inesorabilmente abbassato la falce su alcuni bonus, come già peraltro promesso da Giorgia Meloni. Ora, tutto sembra concretizzarsi e prendere forma ufficiale. Vediamo quali bonus sono stati riconfermati per il 2025 (e quali no).
Bonus 2025: quali bonus sono stati confermati?
Dal bonus mobili al bonus ristrutturazioni, passando per Quota 103, Opzione Donna e i bonus riservati agli incentivi per le assunzioni. Si dovrà ovviamente attendere ulteriori disposizioni per conoscere con esattezza importi, modalità di richiesta e quant’altro, ma ciò che è certo è che sono stati riconfermati. Facciamo un breve ripasso.
Bonus mobili
Il bonus mobili è stato riconfermato anche per il 2025. Il bonus, ricordiamo, in una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, ma solo se destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Bonus ristrutturazioni
A corredo del bonus mobili, abbiamo il bonus ristrutturazioni. La detrazione però, qui, si ferma al 36% e non più a 50% come avvenuto nel 2024.
Bonus barriere architettoniche
Nessuna variazione per il bonus barriere (già peraltro oggetto di una grande riforma inerente ai lavori ammessi a gennaio di quest’anno). Il bonus si mantiene identico al 2024, ovvero: l’aliquota al 75%, che si potrà usare per lavori su scale, rampe, installazione di ascensori servoscala e piattaforme elevatrici. Sono esclusi serramenti e bagni, una volta possibili ma vietati a causa della linea opportunistica seguita da molti fruitori.
Bonus mamme
Il bonus mamme sarà invece potenziato: a partire dal 2025 potranno infatti usufruirne anche le lavoratrici autonome che non hanno optato per un regime forfettario. Dopo le proteste delle associazioni sindacali, torna infatti (in parte) il sereno sul fronte mamme lavoratrici.
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Salva anche l’ipotesi di cancellarlo per le madri con due figli: se l’ipotesi sul banco era prima quella di concederlo alle mamme dal terzo figlio in poi, tale ipotesi è stata poi infine abbandonata.
Bonus ZES
Prorogato, inoltre, anche il cosiddetto Bonus ZES, l’incentivo in favore dell’occupazione nella Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno.
Bonus bollette
Prorogato anche il bonus bollette, anche se in via depotenziata, sia per ciò che concerne gli importi che per quello che riguarda le soglie d’accesso ISEE.
Ape sociale
Era già in cantiere e ora è ufficiale: APE sociale prorogata a tutto il 2025. Si ricorda che hanno diritto all’accesso alla pensione anticipata (al 63esimo anno di età e 5 mesi):
- Disoccupati
- Caregiver
- Lavoratori con invalidità civile pari o superiore al 74%
- Lavoratori impiegati in attività gravose
Quota 103
Salva anche Quota 103, lo strumento che permette di andare in pensione in anticipo (a 62 anni e con 42 anni di contributi) in cambio però di un ricalcolo contributivo.
Opzione donna
Confermata anche Opzione Donna: possono fruirne le donne lavoratrici a fronte di 35 anni di contributi e 61 anni di età ( che si riducono di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni)
Cassa integrazione straordinaria
La misura della Cassa Integrazione Straordinaria è pensata per le imprese strategiche nazionali con più di mille lavoratori, con in corso piani di organizzazione aziendale non ancora completati.
Assunzione giovani
Sì anche alla proroga del bonus assunzione giovani: il bonus decontributivo al 100% per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato gli under 35. La decontribuzione ha una durata pari a due anni.
Assunzione donne
Anche il bonus assunzioni donne consiste in una decontribuzione della durata di due anni che assumono donne in condizioni di svantaggio. Sarà aperto fino al 31 dicembre 2025.
Bonus 2025: quali bonus sono stati aboliti?
Sono invece stati aboliti i seguenti bonus:
- Decontribuzione Sud
- Bonus caldaie e pellet
- Bonus acqua potabile
- Bonus TV e decoder
- Bonus internet
- Bonus colonnine di ricarica
- Bonus benzina
A fare discutere in particolar modo, per via delle tematiche sottese ai due bonus in questione, sono il Bonus Decontribuzione Sud e il Bonus Caldaie e Pellet.
Entrambi toccano temi molto delicati, quali l’occupazione al sud e l’impatto ambientale. A fronte di una disoccupazione sempre in ascesa nelle regioni del Mezzogiorno e delle pressioni dell’UE sulle tematiche ambientali e delle immissioni, non è apparsa una scelta saggia quella di cancellare i due bonus.