Bonus Casa: questo errore potrebbe fartelo perdere!

Redazione

18 Settembre 2025

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Quando si avviano lavori di ristrutturazione, la possibilità di ricevere le agevolazioni fiscali previste dai bonus casa è un notevole incentivo. Tuttavia, un piccolo errore nel pagamento può mettere tutto a rischio: non utilizzare il cosiddetto bonifico parlante, infatti, potrebbe farti perdere diritto al bonus. Ecco che cosa prevede la legge, cosa dice la Cassazione e quali possibilità offre oggi l’Agenzia delle Entrate in caso di errore.

Cos’è il bonifico parlante e perché è fondamentale per il bonus casa

Il bonifico parlante non è una semplice formalità: è lo strumento che assicura al Fisco la tracciabilità del pagamento e l’applicazione della ritenuta d’acconto, garantendo trasparenza e correttezza fiscale. Nel bonifico devono essere sempre indicati causale, codice fiscale del beneficiario della detrazione e Partita IVA o codice fiscale dell’impresa esecutrice dei lavori. Senza queste informazioni essenziali, il pagamento non soddisfa i requisiti stabiliti dall’articolo 16-bis del TUIR e dai relativi decreti attuativi.

Questo sistema permette a banche e Poste di trasmettere in automatico i dati all’Agenzia delle Entrate, applicando anche la ritenuta fiscale (dall’1° marzo 2024 pari all’11%) a favore dello Stato. Il bonifico parlante, dunque, è irrinunciabile: senza di esso, il bonus casa può essere facilmente revocato.

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Cosa succede se si sbaglia

La Corte di Cassazione è inflessibile: la mancata effettuazione del bonifico parlante comporta la perdita automatica del diritto alla detrazione. Un recente caso ha visto un contribuente perdere il bonus per aver pagato i lavori direttamente, senza utilizzare il bonifico parlante, nonostante abbia presentato regolari fatture. La Suprema Corte ha stabilito che il pagamento tracciato via bonifico parlante, quindi, è un presupposto imprescindibile: ometterlo significa rinunciare al beneficio fiscale.

Come rimediare a un errore: le soluzioni dell’Agenzia delle Entrate

Non tutte le speranze sono però perdute. L’Agenzia delle Entrate riconosce infatti che gli errori formali possono capitare e offre alcune vie di uscita. La soluzione principale è la ripetizione del pagamento: se ci si accorge di aver fatto un bonifico ordinario (anziché parlante), si può chiedere all’impresa il rimborso della somma e procedere a un nuovo pagamento con tutte le informazioni corrette. Si tratta della soluzione più sicura, valida anche se si sono dimenticate alcune informazioni essenziali che impediscono di applicare la ritenuta d’acconto.

Va però sottolineato che non tutti gli errori sono considerati gravi. In alcuni casi minori, come l’errata indicazione della norma di riferimento o la mancata citazione del numero di fattura, la detrazione resta infatti valida: ciò che conta davvero è che la banca possa comunque applicare la ritenuta prevista dalla legge.


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Cosa fare se non si può ripetere il bonifico

Se, per motivi particolari (ad esempio l’impresa è fallita o si rifiuta di collaborare), non è possibile rifare il bonifico, l’Agenzia accetta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui l’impresa dichiara di aver inserito i corrispettivi nella propria contabilità e di averli regolarmente tassati. Questo documento dovrà essere poi conservato e mostrato in caso di controlli.

Queste regole valgono per tutti i bonus casa?

Sì, il principio del bonifico parlante è valido per il Bonus Casa, ma anche per l’Ecobonus e il Superbonus, così come per le altre principali detrazioni fiscali relative a lavori edili e di risparmio energetico. Le indicazioni ufficiali confermano la necessità di fornire sempre tutte le informazioni richieste dal decreto ministeriale, per non rischiare la perdita del beneficio.

In sintesi, il bonifico parlante rappresenta il fulcro di trasparenza e sicurezza per l’accesso ai bonus edilizi. Può sembrare un requisito formale, ma in realtà è una condizione imprescindibile. In caso di errore, agire tempestivamente e seguire le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate può salvare la tua detrazione. Meglio prevenire che curare, e controllare sempre con attenzione i dati prima di ogni pagamento.