Apportate modifiche significative agli incentivi del Piano Transizione 4.0 nella Legge di Bilancio 2025, noto anche con il nome di Bonus investimenti 4.0.
Tra gli emendamenti presentati il 13 e 14 dicembre 2024 alla Legge di Bilancio 2025 emergono importanti interventi sul Piano Transizione 4.0, tra cui una stretta sugli incentivi fiscali.
Le principali modifiche includono un tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro per investimenti in beni materiali 4.0, valido dal 2025.
Inoltre, prevista l’eliminazione del credito d’imposta per beni immateriali 4.0 (software e applicazioni) a partire dal 1° gennaio 2025, con clausole transitorie per investimenti già programmati. Vediamo più nello specifico.
Credito d’imposta per Bonus investimenti 4.0
Dal 2025, il credito d’imposta sarà soggetto al limite di 2,2 miliardi di euro, gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) tramite un meccanismo cronologico. Le risorse verranno assegnate in base alla rapidità delle comunicazioni inviate dalle imprese, introducendo una dinamica simile a un “click-day”.
Eliminazione del credito d’imposta per beni immateriali 4.0
Il credito d’imposta per software e applicazioni sarà abolito dal 2025, salvo per investimenti rientranti in specifiche condizioni di salvaguardia già definite entro la pubblicazione della Legge di Bilancio.
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Nuove procedure per richiedere il credito d’imposta
Dal 2025, l’accesso ai crediti d’imposta sarà subordinato a una comunicazione obbligatoria al Mimit, che valuterà le richieste e assegnerà le risorse disponibili. Superato il tetto di spesa, le richieste verranno sospese.
Implicazioni per le imprese
Tali modifiche, hanno delle ripercussioni sulle imprese e la loro capacità di pianificazione:
- pianificazione anticipata: le imprese dovranno agire rapidamente per prenotare le risorse e completare gli investimenti entro le scadenze.
- maggiore complessità amministrativa: la nuova procedura, più burocratica, sostituisce l’automatismo precedente, richiedendo maggiore attenzione alla gestione delle richieste.
- riduzione degli incentivi per la digitalizzazione: l’eliminazione del bonus per beni immateriali penalizza gli investimenti in software, obbligando le aziende a trovare alternative.
Obiettivi e rischi per le imprese
Le misure mirano a contenere la spesa pubblica e a favorire l’adozione di incentivi legati al Piano Transizione 5.0, finanziato con risorse europee. Tuttavia, il rischio di esclusione per molte imprese, a causa dell’esaurimento rapido delle risorse, e le nuove complessità procedurali potrebbero ostacolare la pianificazione strategica degli investimenti.
In sintesi, le modifiche alla Legge di Bilancio 2025 rappresentano un cambio significativo nella gestione degli incentivi, spingendo le imprese verso una maggiore tempestività e organizzazione per beneficiare delle agevolazioni fiscali.