Bonus lavoratori, le novità del 2024
La recente circolare 5/E dell’Agenzia delle Entrate ha messo nero su bianco tutte le novità 2024 in ambito bonus lavoratori, azzeramento della tassazione sugli stessi e welfare aziendale. Si parla in altri termini dei fringe benefit (agevolazioni non tassabili), tra cui spiccano i bonus esentasse destinati ai lavoratori dipendenti. In pratica, tutte le somme di denaro che i datori distribuiscono o rimborsano ai rispettivi dipendenti, comprese (soprattutto) le somme riguardanti il pagamento delle utenze domestiche.
L’altro punto cruciale riguardante i bonus, segnalato sempre nella circolare 2024, è che da quest’anno rientrano nell’ampio ventaglio dei fringe benefit anche le somme (erogate o rimborsate) per l’affitto per gli interessi sul mutuo della prima casa. In più, il limite entro il quale è possibile riconoscere beni e servizi esenti da imposte è stato innalzato dai precedenti 258,23 euro a 1000 euro. Con la possibilità di arrivare anche a 2000 euro per i dipendenti con figli a carico.
Grazie alle novità introdotte, poi, anche nel caso specifico in cui il mutuo o il contratto di affitto siano intestati al coniuge del dipendente (o a un altro familiare) sarà possibile far rientrare queste spese nel ventaglio dei fringe benefit. L’Agenzia delle Entrate, in aggiunta, fornisce nella circolare chiarimenti sulle modalità da seguire per calcolare il compenso in natura nel caso di prestiti concessi al lavoratore, con particolare attenzione data al tasso ufficiale di riferimento (Tur). All’interno della guida dell’Ade, sono infine presenti precisazioni sulla riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato che vanno dal 10 al 5%.
Bonus lavoratori, il trattamento integrativo
La circolare 2024 sui bonus lavoratori dà indicazioni puntuali, inoltre, sul trattamento integrativo speciale, pari al 15% (che non concorrerà alla formazione del reddito), che verrà riservato ad alcune categorie di lavoratori. Stiamo parlando dei lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, così come di quelli che operano nel settore turistico.
Interessano, in particolar modo, le prestazioni fornite tra il 1° gennaio 2024 e il 30 giugno 2024, mentre è stabilito che il limite di reddito non dovrà superare (per il 2023) i 40mila euro. Il calcolo dell’agevolazione ai lavoratori verrà fatto sulla retribuzione lorda riferita agli straordinari nei giorni festivi o in notturna.
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Come funziona il riscatto dei periodi non retribuiti
L’ultimo punto, messo in chiaro nella circolare sui bonus lavoratori dell’Agenzia delle Entrate, è relativo agli effetti fiscali che si avranno in materia di riscatto, ai fini pensionistici, di periodo non coperti dalla retribuzione.
Nel biennio 2024-2025, quindi, tutti gli iscritti a una delle gestioni previdenziali amministrate dall’Inps, che siano non titolari di pensione e di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, potranno riscattare i periodi non coperti da retribuzione. Devono però essere periodi antecedenti la legge di Bilancio, compresi tra l’anno del primo contributo accreditato e l’anno dell’ultimo.
Va infine specificato come in quest’ultima casistica i periodi riscattabili non potranno superare i 5 anni (anche non continuativi). Ciascun lavoratore dipendente potrà fare richiesta al proprio datore di lavoro per sostenere il riscatto che gli spetta, usufruendo dei premi di produzione che vanno per legge al lavoratore stesso.
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