È finalmente arrivata la circolare dell’INPS che fa chiarezza sulla Carta nuovi nati. La misura era stata introdotta dalla legge di Bilancio 2025 e prevede un’erogazione una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato a partire dal 1° gennaio 2025. Con la circolare n. 76 del 14 aprile 2025, l’Istituto ha specificato requisiti, importi, modalità di richiesta, canali per l’invio delle domande e dettagli contabili.
Tuttavia, manca l’unica informazione che davvero i cittadini aspettavano: la data di apertura del servizio per presentare le domande. Un’assenza che crea non poca confusione, soprattutto per chi ha già avuto un figlio nel 2025 ed è in attesa di sapere se e quando potrà accedere al contributo.
Che cos’è la Carta nuovi nati
La Carta nuovi nati, anche nota come Bonus nuovi nati, è una misura una tantum introdotta per sostenere economicamente le famiglie e incentivare la natalità. Si tratta di un contributo economico di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato a partire dal 1° gennaio 2025.
Il beneficio spetta solo in presenza di specifici requisiti di residenza, cittadinanza e condizione economica, che l’INPS ha delineato con precisione nella circolare.
Requisiti per accedere al bonus
Per ottenere il contributo è necessario che siano soddisfatti contestualmente tre tipi di requisiti:
- requisito di cittadinanza: il genitore richiedente deve essere cittadino italiano, dell’Unione Europea o familiare di cittadino UE con diritto di soggiorno. Sono inclusi anche i cittadini extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, permesso unico per lavoro o ricerca della durata di almeno un anno, rifugiati politici e titolari di protezione internazionale;
- requisito di residenza: il genitore che fa domanda deve essere residente in Italia dalla data dell’evento (nascita, adozione o affido preadottivo) fino al momento della presentazione della richiesta;
- requisito economico: il nucleo familiare deve avere un ISEE minorenni non superiore a 40.000 euro, calcolato escludendo le somme relative all’Assegno Unico Universale. L’INPS ha anche chiarito le modalità di neutralizzazione dell’AUU dall’ISEE.
Come si presenta la domanda per il bonus nuovi nati
La domanda può essere presentata da uno solo dei genitori, anche nel caso in cui non siano conviventi (in questo caso, la precedenza va al genitore convivente con il figlio). La richiesta va inoltrata entro 60 giorni dalla nascita, adozione o ingresso in famiglia del minore.
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Tuttavia, è importante sottolineare che, per i figli nati prima dell’apertura ufficiale del servizio, il termine di 60 giorni decorrerà non dalla data dell’evento, ma dal giorno in cui l’INPS comunicherà, con apposito messaggio, l’attivazione del servizio online.
Canali per presentare la domanda
La domanda potrà essere trasmessa attraverso diversi canali, tra cui:
- il sito ufficiale INPS, accedendo con SPID, CIE 3.0, CNS o credenziali eIDAS;
- l’app INPS Mobile, tramite la funzione “Bonus nuovi nati”;
- il Contact Center INPS, chiamando l’803.164 (gratuito da fisso) o lo 06 164.164 (da mobile, a pagamento);
- i patronati, che potranno assistere nella compilazione e invio della richiesta.
La prestazione sarà erogata in ordine cronologico di arrivo delle domande, fino ad esaurimento delle risorse stanziate per ciascun anno.
Quando si potrà fare domanda per la Carta nuovi nati?
Ecco la questione chiave: non si sa ancora.
La circolare pubblicata dall’INPS spiega tutto nei minimi dettagli, ma rinvia l’unica informazione essenziale a un “successivo messaggio”. Senza quel messaggio, il servizio per l’invio delle domande non è attivo, e quindi il bonus non è effettivamente accessibile.
Questa incertezza genera frustrazione tra i cittadini. Famiglie che hanno già accolto un nuovo nato nel 2025 si chiedono quando e come potranno usufruire di un contributo che è, sulla carta, già loro diritto.
Un incentivo utile, ma bloccato nella burocrazia
Il bonus rappresenta senza dubbio un aiuto concreto per le famiglie, soprattutto in un periodo in cui l’Italia affronta un grave calo della natalità. Tuttavia, l’efficacia di una misura dipende anche dalla chiarezza e rapidità di attuazione.
Rinviare la possibilità di fare domanda significa ritardare la fiducia nei confronti delle istituzioni e alimentare una sensazione di distanza tra cittadini e pubblica amministrazione. La speranza è che il messaggio annunciato dall’INPS arrivi al più presto, permettendo finalmente alle famiglie di accedere a un bonus che, per ora, esiste solo nei documenti ufficiali.