Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di Bonus tiroide, ma chiariamo subito che non esiste un contributo specifico per i disturbi tiroidei. Tuttavia, chi soffre di patologie legate alla tiroide può ottenere un assegno mensile di invalidità dall’INPS, a patto di soddisfare determinati requisiti sanitari.
Chi ha diritto all’assegno di invalidità per disturbi tiroidei?
L’assegno di invalidità non è automatico per chi soffre di problemi tiroidei. L’INPS concede il contributo solo se la patologia compromette in modo significativo la qualità della vita e si raggiunge almeno il 74% di invalidità. Le patologie tiroidee che possono dare accesso al beneficio sono:
- carcinoma tiroideo;
- gozzo;
- ipotiroidismo;
- ipertiroidismo.
Chi ha subito un’asportazione della tiroide (tiroidectomia) non rientra automaticamente tra i beneficiari, ma può ottenere l’assegno se la sua invalidità viene riconosciuta tra il 74% e il 100%.
Quali sono gli importi del bonus tiroide per il 2025?
L’importo dell’assegno di invalidità varia in base alla percentuale di invalidità riconosciuta. Ecco gli importi previsti per il 2025:
- dal 74% di invalidità: 286 euro al mese;
- 100% di invalidità: fino a 550 euro al mese;
- indennità di accompagnamento (per chi ha bisogno di assistenza continua): 520,29 euro al mese.
Queste cifre possono subire variazioni annuali in base alla rivalutazione dell’INPS.
Come presentare domanda per l’assegno di invalidità tiroidea?
Per ottenere l’assegno, è indispensabile una diagnosi ufficiale rilasciata da un medico specialista. Il medico di base deve poi inviare un certificato introduttivo all’INPS attraverso la piattaforma telematica.
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Una volta inoltrata la domanda, l’INPS convoca il richiedente per una visita presso l’ASL di competenza. La comunicazione dell’appuntamento avviene tramite SMS o email. Per presentarsi alla visita medica è fondamentale portare con sé:
- ecografia tiroidea (in caso di gozzo, ipotiroidismo o altre patologie);
- esame del TSH;
- documento d’identità valido;
- tessera sanitaria;
- certificato medico originale:
Dopo la visita, l’INPS invia al richiedente due documenti ufficiali:
- verbale con i dettagli clinici;
- giudizio finale sull’invalidità.
Se l’invalidità riconosciuta è almeno del 74%, il richiedente ha diritto all’assegno mensile.
Quali agevolazioni aggiuntive offre la legge 104?
Oltre all’assegno di invalidità, chi ottiene il riconoscimento dell’invalidità può accedere alle agevolazioni previste dalla legge 104, tra cui:
- tre giorni di permesso retribuito al mese (frazionabili in ore);
- riposi giornalieri retribuiti;
- congedo straordinario fino a due anni per assistenza;
- esenzione dal lavoro notturno e rifiuto di trasferimenti forzati.
Il cosiddetto Bonus tiroide non esiste, ma chi soffre di disturbi tiroidei gravi può accedere all’assegno di invalidità dell’INPS, a patto di raggiungere almeno il 74% di invalidità. L’importo varia dai 286 ai 550 euro al mese, con 520,29 euro aggiuntivi per chi necessita di assistenza continua.
Per ottenere il beneficio, è fondamentale seguire la procedura corretta: certificazione medica, visita INPS e presentazione dei documenti richiesti. Inoltre, chi ottiene il riconoscimento dell’invalidità può usufruire delle agevolazioni della legge 104.
FAQ – Domande frequenti sul Bonus Tiroide
Esiste un Bonus Tiroide?
No, ma chi soffre di patologie tiroidee gravi può ottenere un assegno di invalidità INPS se ha almeno il 74% di invalidità.
Quali patologie tiroidee danno diritto all’assegno?
- carcinoma tiroideo
- gozzo
- ipotiroidismo
- ipertiroidismo
- tiroidectomia
Qual è l’importo dell’assegno nel 2025?
- dal 74% di invalidità: 286 €/mese;
- 100% di invalidità: fino a 550 €/mese;
- indennità di accompagnamento: 520,29 €/mese.
Come si presenta la domanda?
- certificato medico inviato all’INPS dal medico di base;
- domanda online tramite INPS o patronato;
- visita medica INPS per la valutazione;
- esito comunicato via PEC o posta.
L’assegno dà diritto alla legge 104?
Sì, si possono ottenere:
- 3 giorni di permesso retribuito al mese;
- congedo straordinario fino a 2 anni;
- esenzione dal lavoro notturno.
Cosa fare se la domanda viene rifiutata?
Si può presentare ricorso all’INPS entro 180 giorni o rivolgersi al Tribunale del lavoro.
Posso ricevere l’assegno se lavoro?
Sì, ma solo se il reddito non supera i limiti INPS.
L’assegno è permanente?
No, può essere soggetto a revisioni periodiche.