Il 21 luglio è stata pubblicata la lista dei beneficiari del Bonus Videogiochi, un incentivo volto a sostenere la produzione di videogiochi italiani di valore culturale. Questo provvedimento è stato emanato dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, sotto l’egida del Ministero della Cultura (Mic), e rappresenta una tappa significativa per l’industria dei videogiochi nel paese.
Bonus cultura videogiochi
Il Bonus Videogiochi è un credito d’imposta rivolto alle imprese di produzione cinematografica e audiovisiva che investono nella creazione di videogiochi con nazionalità italiana e con un riconosciuto valore culturale. L’agevolazione consiste in un rimborso fino al 25% delle spese sostenute, entro un limite massimo di 1 milione di euro all’anno per impresa o gruppo di imprese.
L’emanazione del decreto direttoriale il 21 luglio è stata una mossa attesa e seguita con interesse dall’industria. Tale decreto ha istituito le norme operative per l’assegnazione del Bonus, includendo requisiti dettagliati per i beneficiari. Tra questi, rientrano le imprese con sede nell’Area Economica Europea, soggette a tassazione in Italia, e con un capitale sociale e patrimonio netto adeguati.
Ciò che rende il Bonus Videogiochi particolarmente interessante è l’enfasi posta sulla qualità, originalità e innovazione tecnologica e artistica dei videogiochi. Questo si allinea alla visione di promuovere la creatività nazionale ed europea attraverso il settore dei videogiochi.
Chi può beneficiare del bonus videogiochi
Possono beneficiare del credito d’imposta i produttori di videogiochi che soddisfano i seguenti requisiti:
- Sede legale nell’Area Economica Europea: Le imprese devono avere la loro sede legale all’interno dello Spazio Economico Europeo, garantendo una presenza geografica allineata con l’area di interesse dell’iniziativa.
- Soggetti a tassazione in Italia: Al momento dell’utilizzo del credito d’imposta, le imprese devono essere soggette a tassazione in Italia. Questo può avvenire in virtù della loro residenza fiscale nel paese o attraverso la presenza di una stabile organizzazione in Italia, da cui derivano i benefici legati alle opere audiovisive.
- Capitale sociale e patrimonio netto adeguati: È richiesto che le imprese abbiano un capitale sociale minimo interamente versato e un patrimonio netto non inferiore a diecimila euro. Questo requisito si applica sia alle imprese costituite come società di capitale che a quelle individuali o società di persone, assicurando la solidità finanziaria necessaria per partecipare al programma.
- Esclusione di associazioni culturali e fondazioni senza scopo di lucro: L’iniziativa è rivolta esclusivamente a imprese attive nel settore commerciale. Di conseguenza, associazioni culturali e fondazioni senza scopo di lucro non rientrano tra i beneficiari del credito d’imposta.
- Classificazione ATECO 62 o 58.2: Le imprese devono possedere la classificazione ATECO (Attività Economiche) relativa al settore 62 o 58.2. Questo è un criterio che assicura che le imprese coinvolte abbiano una rilevanza operativa nel settore della produzione di videogiochi.
Tali requisiti sono stati definiti con attenzione per garantire che il credito d’imposta venga destinato a imprese legittime, operanti nell’ambito dell’industria dei videogiochi e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi culturali e creativi dell’iniziativa.
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Bonus videogiochi: le tempistiche e i requisiti
È importante notare che il processo di richiesta e assegnazione del Bonus è soggetto a tempistiche rigorose. Lo sviluppo del videogioco deve iniziare entro centottanta giorni dalla sessione stabilita, e l’istanza di bonus deve essere confermata entro 180 giorni dalla prima commercializzazione, nel rispetto di un limite massimo di 36 mesi dalla pubblicazione del decreto.
La pubblicazione della lista dei beneficiari rappresenta un passo avanti verso la trasparenza e la comunicazione dei risultati delle verifiche sull’ammissibilità delle richieste. Tuttavia, i beneficiari dovranno attendere il decimo giorno del mese successivo alla comunicazione di riconoscimento per usufruire del credito.
Va sottolineato che la Dg Cinema e Audiovisivo verificherà l’aderenza ai requisiti dichiarati nella richiesta di credito d’imposta. Eventuali dichiarazioni mendaci o documentazione falsa comporteranno la revoca del contributo con conseguenti sanzioni e restituzione delle somme erogate.