Quando si parla di risparmio intelligente e vantaggi concreti, i buoni welfare stanno rapidamente conquistando un posto di rilievo nelle scelte di aziende e lavoratori. Grazie alla loro flessibilità e al risparmio fiscale che offrono, rappresentano una soluzione sempre più apprezzata sia in ambito aziendale che privato.
In questo articolo vedremo come sfruttare questa tipologia di buoni, i loro vantaggi e perché sono effettivamente così apprezzati da tutti.
Cosa sono i buoni welfare?
I buoni welfare aziendali sono strumenti di pagamento erogati dai datori di lavoro ai dipendenti, utilizzabili per accedere a una vasta gamma di beni e servizi. Previsti nell’ambito dei piani di welfare aziendale, i buoni possono essere utilizzati per spese legate alla salute, all’istruzione, al tempo libero e persino per il trasporto pubblico.
Questi benefit rientrano nelle iniziative volte a migliorare il benessere dei dipendenti e, al contempo, incentivare la produttività aziendale. Tra i servizi più comuni accessibili con i buoni welfare troviamo:
- Abbonamenti a palestre o attività sportive.
- Corsi di formazione e istruzione, come rette scolastiche o universitarie.
- Spese sanitarie, inclusi rimborsi per visite mediche o polizze assicurative.
- Buoni spesa, validi presso supermercati e negozi convenzionati.
La loro flessibilità li rende un mezzo molto apprezzato sia dai lavoratori che dai datori di lavoro.
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Perché i buoni welfare sono convenienti?
Uno dei motivi principali per cui i buoni welfare sono così popolari è legato ai vantaggi fiscali e contributivi. Vediamoli nel dettaglio:
Per le aziende
I buoni welfare offrono alle imprese un notevole vantaggio fiscale, poiché le somme erogate tramite questi benefit non sono soggette a contributi previdenziali. Inoltre, le spese per il welfare aziendale sono deducibili dal reddito d’impresa, riducendo l’impatto economico per il datore di lavoro.
In termini pratici, ciò significa che un’azienda può offrire ai propri dipendenti un benefit reale senza dover sostenere i costi aggiuntivi tipici delle retribuzioni in denaro, come tasse e contributi.
Per i dipendenti
Dal punto di vista del lavoratore, i buoni welfare rappresentano un’opportunità per accedere a beni e servizi a costo zero o con un notevole risparmio. Inoltre, essendo esenti da imposte, il loro valore non viene intaccato dalle trattenute fiscali.
Ad esempio, un dipendente che riceve 1.000 euro in buoni welfare avrà a disposizione l’intera somma da utilizzare, diversamente da quanto accadrebbe con un bonus in busta paga soggetto a tassazione.
Come utilizzare al meglio i buoni welfare?
Per trarre il massimo vantaggio dai buoni welfare, è importante conoscere le opportunità offerte dalla propria azienda e dai fornitori convenzionati. Ogni piano welfare prevede una lista di partner presso cui è possibile spendere i buoni, che spesso include catene di supermercati, farmacie, palestre e piattaforme di e-commerce.
Un consiglio utile è quello di pianificare l’utilizzo dei buoni in base alle proprie esigenze personali o familiari. Ad esempio:
- Se hai figli, puoi destinare i buoni al pagamento delle rette scolastiche o delle attività extrascolastiche.
- Se pratichi sport o tieni alla tua salute, valuta abbonamenti a palestre o servizi sanitari.
- In alternativa, puoi utilizzarli per fare la spesa, risparmiando sul budget familiare mensile.
Il benessere aziendale e i fringe benefit: una strategia vincente per valorizzare i dipendenti
Investire nel benessere aziendale significa andare oltre il semplice stipendio e costruire un sistema di incentivi che favorisca la qualità della vita dei dipendenti. Tra le soluzioni più apprezzate e strategiche ci sono i fringe benefit, benefit aziendali non monetari che si affiancano al reddito tradizionale per offrire vantaggi concreti e personalizzabili. Questi benefit, che possono includere buoni welfare, buoni pasto, agevolazioni per il trasporto, o coperture sanitarie integrative, sono particolarmente efficaci per rafforzare il legame tra azienda e lavoratori.
I fringe benefit, utilizzati anche come premio di produzione, rappresentano un’alternativa sempre più diffusa ai classici bonus monetari. Offrire un buono welfare come riconoscimento per il raggiungimento di obiettivi aziendali, ad esempio, permette al dipendente di accedere a servizi e vantaggi fiscali che aumentano il valore percepito del premio rispetto a un semplice importo in busta paga. Per l’azienda, questa scelta comporta benefici fiscali rilevanti, poiché i fringe benefit sono spesso esenti da tasse entro specifici limiti di legge.