Quando si parla di carichi di cura, spesso si fa confusione su cosa siano e su come funzionino concretamente. Alcuni utenti si chiedono se “spettino ogni mese” o se vadano richiesti più volte nel corso dell’anno. In realtà, i carichi di cura non sono un’erogazione economica diretta, ma un parametro che può influire su bonus, graduatorie o agevolazioni pubbliche.
Vediamo di seguito cosa sono i carichi di cura, dove si applicano e con quale frequenza è necessario dichiararli.
Cosa sono i carichi di cura?
I carichi di cura indicano la responsabilità assistenziale verso un familiare che necessita di supporto continuativo. Si tratta, ad esempio, dell’accudimento di:
- figli minori;
- persone con disabilità;
- anziani non autosufficienti.
I carichi di cura ADI sono erogati mensilmente?
I carichi di cura sono un beneficio economico aggiuntivo, secondo la scala di equivalenza ADI, e spettano ogni mese in automatico.
Carichi di cura: posso prelevarli?
Per motivi tecnici INPS recentemente non ha erogato i carichi di cura ad alcuni percettori. Ora, nelle scorse settimane, i percettori li hanno ricevuti in un’unica soluzione. Sono da spendere entro un limite temporale? Gli arretrati dei carichi di cura non sono soggetti a un limite temporale entro cui spenderli. La preoccupazione principale di molti dei percettori era quella di poter andare incontro a eventuali decurtazioni, ma in questo caso il pericolo non sussiste. Non vi è pertanto nessun “tempo limite” entro cui spenderli.
Quanto al prelievo, esso è possibile ma sempre tenendo conto dei limiti imposti dalla Carta ADI. Quindi, ad esempio, entro e non oltre i 100 euro a componente familiare.
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