La Direttiva Case Green divide l’Unione Europea, tra chi vuole applicare al più presto tutti gli adempimenti finalizzati a rendere le case emissioni zero e chi invece vuole prendere più tempo per valutare la metodologia.
Ancora non ci sono delle novità in merito, dato che l’appuntamento con la Commissione Europea è stato rimandato, probabilmente nel mese di dicembre. Ma di cosa si tratta esattamente? Come deve essere una casa a emissioni zero? Cosa vuol dire 0 emissioni?
Direttiva Case Green, di cosa si tratta?
Con la misura Direttiva Case Green si promuove la sostenibilità, cercando di contrastare il cambiamento climatico con edifici a emissioni zero.
L’obiettivo del Parlamento europeo è quello di far raggiungere:
- la classe energetica E entro il 2030;
- la classe D entro il 2033;
a tutti gli edifici residenziali degli Stati membri.
Diverso invece è l’obiettivo del Consiglio Europeo, che vuole portare le emissioni a zero
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- entro il 2030 solo per gli edifici residenziali di nuova costruzione;
- entro il 2050 per gli edifici già esistenti.
La situazione a riguardo è ancora incerta, non è stata presa una decisione definitiva, potrebbero esserci delle modifiche. Con il nuovo testo però non c’è più l’obbligo di installare le colonnine di ricarica nei parcheggi per gli edifici residenziali esistenti.
Casa emissioni zero caratteristiche
Quando si parla di case emissioni zero. ci si riferisce ad abitazioni progettate per produrre tanta energia rinnovabile quanta ne consumano nel corso di un anno. Nel momento in cui le emissioni di CO2 e di gas serra sono pari a zero, non si sta contribuendo al riscaldamento climatico globale.
Gli edifici a emissioni zero, oltre ad essere un’ottima soluzione sostenibile, sono altamente performanti. Per la loro costruzione vengono infatti utilizzati materiali isolanti, architettura sostenibile e bioclimatica, impianti rinnovabili e ad alta efficienza.
E per quanto riguarda gli edifici storici?
L’Italia è un paese ricco di edifici storici, soprattutto nei centri delle città, per questo ha proposto un’esenzione per salvaguardare il patrimonio storico e culturale, costituito da edifici residenziali che risalgono a secoli fa.
Applicando le leggi sulle case emissioni zero potrebbero venire sfigurati i centri storici e i borghi medievali, perdendo il loro significato storico. Queste normative infatti prevedono l’applicazione di pannelli fotovoltaici, la coibentazione dei muri esterni, la sostituzione di vecchi infissi, quindi lavori strutturali molto importanti e dal grande impatto visivo.
L’Europa sembra aver già previsto il problema degli edifici storici, aggiungendo una serie di deroghe specifiche. Per quanto la questione delle emissioni zero sia importante, bisogna considerare che ci sono tanti tipi di edifici, con caratteristiche diverse tra loro, quindi le normative non si possono applicare allo stesso modo ovunque.
I costi delle case emissioni zero
Oltre alla problematica storica/culturale si somma un’altra questione importante, legata ad interessi concreti ed economici. Sono milioni gli immobili che andrebbero ristrutturati secondo le nuove leggi, se verranno applicate, e non tutte le famiglie hanno la disponibilità economica per poter procedere in questa direzione, soprattutto in questi anni, che sono state messe a dura prova dal caro prezzi.