Sono diverse le cause di esclusione regime forfettario, non tutti infatti possono scegliere questo sistema fiscale. Il regime forfettario rappresenta una modalità semplificata di tassazione destinata a facilitare l’attività lavorativa autonoma e imprenditoriale.
Ma quali sono i limiti regime forfettario? Quando non puoi fare il forfettario? Chi non può avere regime forfettario? Quando si perde il regime forfettario? Vediamo di chiarire qualche dubbio in merito.
Regime forfettario: come funziona
Il regime forfettario si applica principalmente a coloro che esercitano attività di impresa, arte o professione e che non superano determinati limiti di ricavi annui. È caratterizzato da aliquote fiscali agevolate e da una serie di semplificazioni amministrative.
I limiti previsti dal regime forfettario riguardano principalmente il volume d’affari annuo, che non deve superare gli 85.000 euro di fatturato. Il regime forfettario può essere perso nel momento in cui vengono superati i limiti di ricavi stabiliti per l’applicazione di questo regime. In tal caso, il contribuente è tenuto a passare al regime di tassazione ordinario.
Una caratteristica importante del regime forfettario è la presenza del coefficiente di redditività, che viene associato ad ogni Codice ATECO, e non è altro che una percentuale forfettaria utile per determinare la base imponibile su cui vengono calcolate imposte da versare e i contributi.
Regime forfettario, cause di esclusione lavoro dipendente
Per quanto riguarda il lavoro dipendente svolto mentre si porta avanti anche un’attività con Partita IVA in regime forfettario, sono stabilite specifiche condizioni che determinano l’accesso o l’esclusione da questo regime fiscale agevolato.
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Le persone fisiche la cui attività è prevalentemente rivolta a datori di lavoro con i quali hanno o hanno avuto rapporti di lavoro nei due periodi d’imposta precedenti, o verso soggetti collegati a tali datori di lavoro, sono escluse dall’accesso al regime forfettario.
Inoltre, c’è anche la causa di esclusione che impedisce l’accesso al regime forfettario per coloro che percepiscono redditi da lavoro dipendente superiori a 30.000 euro.
Per sapere se è possibile aprire un’attività in Partita IVA mantenendo il proprio lavoro da dipendente, è meglio consultare un commercialista, che può darci informazioni sulla base della nostra situazione fiscale personale.
Tutte le cause di esclusione regime forfettario
Le cause di esclusione regime forfettario sono differenti, ecco una lista:
- adesione a regimi speciali IVA, come quelli delle tabaccherie;
- spostamento della residenza fuori dall’Italia;
- acquisizione di quote in società di persone, anche a conduzione familiare;
- acquisizione di quote di maggioranza in società di capitali operanti nel medesimo settore;
- superamento dei compensi annui dei collaboratori, oltre i 20.000€;
- superamento della Remunerazione Annua Lorda (RAL) da lavoratore dipendente, oltre i 30.000€;
- fatturato oltre 85.000€, esclusione dall’anno successivo;
- fatturato oltre 100.000€, esclusione nell’anno in corso, con applicazione dell’IVA sulle nuove fatture emesse.
I vantaggi del regime forfettario
Il regime forfettario è molto utilizzato, perché si presenta molto vantaggioso per chi vuole intraprendere un’attività da libero professionista:
- tassazione fissa al 15%, riducibile al 5% per i primi 5 anni di attività;
- esenzione totale dall’IVA;
- calcolo forfettario delle spese, semplificando la gestione contabile;
- esonero dalla ritenuta d’acconto;
- riduzione del 35% sui contributi fissi e variabili per chi è iscritto alle gestioni artigiani o commercianti.
Le agevolazioni possono variare di anno in anno, quindi è sempre importante monitorare le cause di esclusione regime forfettario e chiedere consigli al proprio commercialista.