Conto corrente cointestato e ISEE. Nel calcolo dell’ISEE, i conti correnti cointestati vanno sempre ad incidere in maniera significativa, anche se non vengono utilizzati attivamente da tutti i titolari.
Per questo è importante comprendere in che modo tali rapporti bancari vengono considerati nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e quali conseguenze possono avere sul valore finale dell’indicatore.
Conto corrente cointestato e ISEE
Nel modello ISEE devono essere dichiarati tutti i rapporti finanziari intestati o cointestati ai membri del nucleo familiare, con riferimento alla data del 31 dicembre dell’anno precedente alla presentazione della DSU.
Tra i rapporti finanziari da inserire rientrano:
- conti correnti bancari o postali
- libretti di risparmio
- carte prepagate con IBAN
- conti deposito
Per ciascun rapporto è necessario indicare sia il saldo al 31 dicembre, sia la giacenza media annua relativa allo stesso anno.
Come vengono trattati i conti cointestati
Nel caso di conto corrente cointestato, saldo e giacenza media vengono suddivisi in parti uguali tra i cointestatari, indipendentemente:
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
- dall’effettivo utilizzo del conto;
- dalla percentuale di denaro effettivamente versata da ciascun intestatario;
- dal fatto che gli altri cointestatari siano o meno presenti nel medesimo nucleo familiare.
In altre parole, ciò che conta è la titolarità formale del conto, non l’uso concreto o la provenienza dei fondi.
Esempio: se un conto è cointestato a due persone, ognuna dovrà dichiarare il 50% di saldo e giacenza media, anche se uno solo dei due ha effettuato i versamenti.
Cosa accade se il cointestatario non fa parte del nucleo familiare
Anche in questo caso, la quota spettante a chi presenta la DSU va comunque dichiarata, poiché l’ISEE tiene conto dei rapporti finanziari individuali.
La presenza o meno dell’altro cointestatario nel nucleo non modifica l’obbligo di dichiarazione, né la modalità di calcolo della quota.
Impatto del conto cointestato sull’ISEE
I conti cointestati possono aumentare il valore dell’indicatore, soprattutto se contengono risparmi accumulati da altri cointestatari.
In assenza di ulteriori precisazioni, la quota attribuita a ciascun intestatario viene considerata una risorsa personale, con effetti su:
- bonus e agevolazioni legate al reddito (es. ADI, assegni di inclusione);
- rette scolastiche/universitarie;
- servizi sociali e assistenziali.
Come evitare che il conto cointestato alzi l’ISEE
Per evitare che un conto cointestato incida negativamente sull’ISEE, è possibile:
- chiudere il conto se non viene più utilizzato;
- trasferire i fondi su conti distinti intestati separatamente;
- svuotare il conto entro il 31 dicembre, tenendo presente che la giacenza media annua continuerà comunque a essere rilevante, anche in caso di saldo finale pari a zero.