Conto corrente cointestato e ISEE

Francesca Ereddia

19 Maggio 2025

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Conto corrente cointestato e ISEE. Nel calcolo dell’ISEE, i conti correnti cointestati vanno sempre ad incidere in maniera significativa, anche se non vengono utilizzati attivamente da tutti i titolari.

Per questo è importante comprendere in che modo tali rapporti bancari vengono considerati nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e quali conseguenze possono avere sul valore finale dell’indicatore.

Conto corrente cointestato e ISEE

Nel modello ISEE devono essere dichiarati tutti i rapporti finanziari intestati o cointestati ai membri del nucleo familiare, con riferimento alla data del 31 dicembre dell’anno precedente alla presentazione della DSU.

Tra i rapporti finanziari da inserire rientrano:

  • conti correnti bancari o postali
  • libretti di risparmio
  • carte prepagate con IBAN
  • conti deposito

Per ciascun rapporto è necessario indicare sia il saldo al 31 dicembre, sia la giacenza media annua relativa allo stesso anno.

Come vengono trattati i conti cointestati

Nel caso di conto corrente cointestato, saldo e giacenza media vengono suddivisi in parti uguali tra i cointestatari, indipendentemente:


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  • dall’effettivo utilizzo del conto;
  • dalla percentuale di denaro effettivamente versata da ciascun intestatario;
  • dal fatto che gli altri cointestatari siano o meno presenti nel medesimo nucleo familiare.

In altre parole, ciò che conta è la titolarità formale del conto, non l’uso concreto o la provenienza dei fondi.

Esempio: se un conto è cointestato a due persone, ognuna dovrà dichiarare il 50% di saldo e giacenza media, anche se uno solo dei due ha effettuato i versamenti.

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Cosa accade se il cointestatario non fa parte del nucleo familiare

Anche in questo caso, la quota spettante a chi presenta la DSU va comunque dichiarata, poiché l’ISEE tiene conto dei rapporti finanziari individuali.

La presenza o meno dell’altro cointestatario nel nucleo non modifica l’obbligo di dichiarazione, né la modalità di calcolo della quota.

Impatto del conto cointestato sull’ISEE

I conti cointestati possono aumentare il valore dell’indicatore, soprattutto se contengono risparmi accumulati da altri cointestatari.

In assenza di ulteriori precisazioni, la quota attribuita a ciascun intestatario viene considerata una risorsa personale, con effetti su:

  • bonus e agevolazioni legate al reddito (es. ADI, assegni di inclusione);
  • rette scolastiche/universitarie;
  • servizi sociali e assistenziali.

Come evitare che il conto cointestato alzi l’ISEE

Per evitare che un conto cointestato incida negativamente sull’ISEE, è possibile:

  • chiudere il conto se non viene più utilizzato;
  • trasferire i fondi su conti distinti intestati separatamente;
  • svuotare il conto entro il 31 dicembre, tenendo presente che la giacenza media annua continuerà comunque a essere rilevante, anche in caso di saldo finale pari a zero.