Contratti d’affitto a canone concordato: questa particolare tipologia di contratti consente all’inquilino (ed anche al proprietario) di accedere a diverse categorie di agevolazioni. Tra le più importanti vi sono la cedolare secca e la riduzione dell’IMU.
Contratti affitto a canone concordato: come funzionano?
I contratti a canone concordato prevedono che il costo della locazione venga fissato secondo quanto previsto dagli accordi locali delle organizzazioni della proprietà edilizia.
Peculiare dei canoni concordati è quella della formula di durata, che è una 3+2. Dopo la proroga biennale, le parti possono stipulare un nuovo accordo a nuove condizioni, o possono optare per la rinuncia del contratto.
La rinuncia va comunicata dalla controparte entro e non oltre sei mesi prima della scadenza del contratto in oggetto. In mancanza di rinuncia, il contratto si intende come tacitamente rinnovato per un ulteriore biennio.
Che cosa significa “a canone concordato”?
Il fatto che sia “a canone concordato” non significa che il proprietario dell’immobile possa scegliere il prezzo che preferisce. Anzi, deve fissarlo tenendosi entro un range specifico, fissato tramite accordi territoriali di riferimento del proprio Comune.
Agevolazioni affitti concordati
Veniamo ora alle agevolazioni per gli affitti a canone concordato. Le più rilevanti sono la riduzione IMU e la cedolare secca.
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Riduzione IMU e IRPEF nel contratto di locazione
In caso si operi la scelta di permanenza nel regime IRPEF è prevista una agevolazione sulla base imponibile, ridotta del 30%.
Quanto all’IMU, sono previste due agevolazioni:
- riduzione della base imponibile per il calcolo del 25%
- riduzione dell’aliquota ordinaria sugli immobili da parte dei Comuni
Cedolare secca
La tassazione con cedolare secca al 10% avviene solo al verificarsi di specifiche condizioni generali, e cioè:
- sia locatore che conduttore devono essere persone fisiche e la locazione deve avere ad oggetto immobili al di fuori dell’esercizio di attività ricomprese nelle categorie catastali del gruppo A;
- l’applicazione della cedolare secca deve essere comunicata in sede di registrazione del contratto;
- l’inquilino va avvisato tramite raccomandata sul regime agevolato ed obbligatoriamente deve essere avvisato rinuncia all’aggiornamento del canone concordato.
Nello specifico, poi, l’immobile deve essere ubicato in comuni ad alta tensione abitativa e, nel caso di contratti per studenti, deve essere ubicato nel Comune in cui ha sede l’università o nelle zone limitrofe.
Quali vantaggi ha il contratto concordato per l’inquilino?
Il contratto a canone concordato presenta vantaggi anche per gli inquilini, che oltre ad avvalersi di un vantaggio sui canoni, possono anche portare i costi di locazione in detrazione, nella misura di:
- 495,80 euro per redditi che non superano i 15.493,71 euro;
- 247,90 euro per redditi superiori a 1.493,71 euro ma non a 30.987,41 euro.