È possibile beneficiare di detrazioni e contributi riscatto laurea nel contesto delle dichiarazioni dei redditi 2024, relative all’anno di imposta 2023 e specificamente nel Modello 730. Questa agevolazione fiscale è stata introdotta dalla legge di bilancio 2008, che ha modificato il decreto legislativo n. 184 del 1997 riguardante il riscatto di corsi universitari di studio per i familiari a carico.
Le modalità per esercitare questa facoltà di riscatto si applicano esclusivamente alle domande presentate dal 1° gennaio 2008 in avanti. L’INPS ha fornito indicazioni specifiche per i soggetti “inoccupati”, che sono coloro che, al momento della domanda, non risultano mai essere stati iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza.
Contributi riscatto laurea nel 730
I contributi versati per il riscatto della laurea possono essere detraibili o deducibili a seconda delle circostanze:
- Detrazione: Se i contributi sono versati a favore degli “inoccupati” da familiari fiscalmente a carico, il contribuente ha diritto a una detrazione del 19% della spesa.
- Deduzione: Se i contributi sono versati da soggetti iscritti, anche solo in passato, ad una qualsiasi gestione previdenziale, allora i contributi di riscatto sono deducibili ai sensi dell’art. 10 del TUIR.
Quanto è detraibile il riscatto laurea?
La detrazione per il riscatto di laurea è del 19% della spesa sostenuta. Tuttavia, è importante notare che a partire dall’anno d’imposta 2020, questa detrazione spetta solo se i pagamenti sono effettuati tramite sistemi di pagamento tracciabili. Non è previsto alcun limite massimo per la detrazione, il che significa che essa è calcolata sull’intero importo versato per il riscatto, indipendentemente dall’ammontare del reddito complessivo del contribuente.
Quando non conviene riscattare la laurea?
Ci sono alcuni scenari in cui potrebbe non essere conveniente riscattare la laurea:
- Risparmio fiscale limitato: Se il contribuente ha un reddito troppo basso da non trarre vantaggio significativo dalle detrazioni fiscali sul riscatto di laurea, potrebbe essere meno conveniente rispetto al costo totale del riscatto stesso.
- Limiti di reddito: In alcuni casi, potrebbero essere applicati limiti di reddito che riducono o eliminano completamente il diritto alla detrazione per il riscatto di laurea.
- Altri investimenti più redditizi: Se il contribuente ha alternative di investimento che offrono un rendimento maggiore rispetto al costo del riscatto, potrebbe essere più conveniente investire in quegli strumenti anziché riscattare la laurea.
Dove inserire nel 730 il riscatto di laurea?
Nel Modello 730/2024, i contributi versati per il riscatto della laurea devono essere indicati nel Quadro E ai righi da E8 a E10 o al rigo E21. Ecco come:
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- Nei righi da E8 a E10, si deve indicare il codice “32” per i contributi versati per il riscatto del corso di laurea o del corso ITS Academy dei familiari a carico.
- Se i contributi sono stati versati direttamente dall’interessato che ha percepito un reddito su cui sono dovute le imposte, essi possono essere dedotti dal reddito indicandoli nel rigo E21 tra i contributi previdenziali e assistenziali.
Tracciabilità dei pagamenti
A partire dall’anno d’imposta 2020, la detrazione per i contributi versati per il riscatto di laurea dei familiari a carico spetta solo se l’onere è stato sostenuto tramite sistemi di pagamento “tracciabili”. Il contribuente deve dimostrare l’utilizzo di tali sistemi attraverso:
- Prova cartacea della transazione/pagamento con ricevuta della carta di debito o di credito.
- Estratto conto.
- Copia del bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA.
Poiché non è previsto alcun limite massimo, la detrazione è calcolata sull’intero importo versato, indipendentemente dall’ammontare del reddito complessivo.