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Convocazioni ADI servizi sociali: prepararsi al colloquio con gli assistenti

Le convocazioni per il colloquio con gli assistenti sociali hanno avuto inizio. Ma come prepararsi?

di Francesca Ereddia
10 Maggio 2024
in Assegno di Inclusione
2
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Le convocazioni ADI dei servizi sociali hanno appena avuto inizio, ma come prepararsi al colloquio e cosa aspettarsi? Ecco che cosa sappiamo

Sommario

Toggle
  • Convocazioni ADI servizi sociali: come prepararsi?
  • Tempistiche: 120, 90 e 60 giorni
  • Il Patto di inclusione sociale: cosa è?
  • Durata e del colloquio ed altre domande

Convocazioni ADI servizi sociali: come prepararsi?

Come noto, i servizi sociali convocano i percettori ADI per l’analisi multidimensionale del nucleo. 
L’analisi multidimensionale è necessaria per definire i bisogni del nucleo e comprendere se vi sono membri attivabili al lavoro o meno.

Al colloquio è necessario presentarsi muniti di documento di riconoscimento. Inoltre, verranno chieste informazioni sui titoli di studio e sullo stato occupazionale.

Gli assistenti visioneranno dunque il fascicolo della situazione familiare, verificando l’eventuale presenza di membri con disabilità, minorenni, etc.

E’ proprio la presenza di membri affetti da disabilità, o minori di anni 3, a rappresentare il discrimine tra il percettore attivabile al lavoro e quello non attivabile al lavoro.

Esempio 1: fruitrice di ADI con 3 figli minori a carico, di cui uno affetto da disabilità. In questo caso, in quanto caregiver del minorenne disabile, la beneficiaria non può essere indirizzata verso gli uffici del lavoro.


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Esempio 2: fruitrice ADI con 3 figli minorenni a carico. Nessuno di loro affetto da disabilità. In questo caso, verrà indirizzata ai centri per il lavoro poiché attivabile al lavoro.

Leggi anche  ADI e regola dei 120 giorni: ecco chi dovrà dire addio al sussidio

Esempio 3: fruitrice con 2 figli minori, uno di 6 anni, l’altro di 2. In quanto madre di un figlio sotto i 3 anni, non è ritenuta attivabile al lavoro.

Il membro maggiorenne non impegnato alla cura dei membri minori e/o disabili, invece, può essere indirizzato presso i centri per il lavoro (nei casi degli esempi riportati, sarà il marito/compagno della beneficiaria).

Tempistiche: 120, 90 e 60 giorni

Dopo di che, a distanza di 3 mesi, (90 giorni) gli assistenti sociali ricontatteranno il nucleo beneficiario per un nuovo colloquio. Non sono ancora note le modalità di contatto, verosimilmente si crede avverranno telefonicamente (anche se potrebbero avvenire nuovamente in presenza).

Ogni 90 giorni, infatti, i nuclei beneficiari (a prescindere che vi siano o meno occupabili) sono tenuti ad avere nuovi contatti con gli assistenti sociali. 

Le persone non attivabili al lavoro sono comunque tenute a firmare il Patto di Inclusione sociale: per loro verranno studiati e pensati progetti di partecipazione sociale appositi.

Ricordiamo infatti che:

  • a 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD (patto di attivazione digitale) tutti devono presentarsi ai servizi sociali (quindi se non chiamati, devono farlo spontaneamente);
  • ogni 90 giorni (attivabili al lavoro e non) devono dare rendicontazione ai servizi sociali sulle eventuali attività svolte (PUC, corsi di formazione, progetti etc);
  • entro 60 giorni dalla convocazione , gli attivabili al lavoro devono sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato per attivarsi al lavoro.

Il Patto di inclusione sociale: cosa è?

Il Patto di inclusione sociale viene firmato dai non attivabili al lavoro per essere inseriti in progetti speciali ed anche per ricevere assistenza nei casi di situazioni famigliare impegnative dal punto di vista della disabilità.

Leggi anche  Assegno inclusione e agenzie per il lavoro: cosa cambia?

Nello specifico, viene sottoscritto quando:

  • vi sono elementi che richiedono l’attivazione di un’Equipe Multidisciplinare per una valutazione approfondita;
  • non emergono bisogni complessi, ma vi sono problematiche lavorative (ad esempio mamma con neonato, bambino sotto i 3 anni, o con più di 3 figli minori a carico);
  • vi sono situazioni complesse che necessitano dell’attivazione di servizi specialistici per la cura e la salute.
Ai nuclei con difficoltà e problematiche, verranno anche forniti tramite il Patto di inclusione diversi servizi di aiuto ed assistenza, tra cui:
  • assistenza compiti;
  • baby sitting;
  • assistenza domiciliare

Durata e del colloquio ed altre domande

La durata del colloquio è di circa 20 minuti. Vengono inoltre richiesti dettagli sulla proprietà della casa e sull’idoneità ad ospitare tutti i membri del nucleo familiare.

Tags: adi e servizi sociali
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