Pagare (e far pagare) senza fattura è un’abitudine di molti italiani. Ma il rischio connesso a questo tipo di pratica, purtroppo, non riguarda soltanto coloro che non emettono un’eventuale fattura. Bensì anche i clienti che, per furbizia o dimenticanza, finiscono per pagare in nero e senza l’emissione di una regolare fattura. Le conseguenze in questi casi sono piuttosto serie, con possibili sanzioni ed esiti anche penalmente rilevanti. Vediamo qui di seguito tutti i dettagli.
I rischi per chi paga senza fattura
Nell’ottica di una lotta all’evasione fiscale sempre più stringete, lo Stato e il Fisco oggi sono pronti a perseguire, con conseguenze pesanti, coloro che scelgono di effettuare pagamenti senza fattura. Dal punto di vista del cliente, questa tipologia di pagamento è ovviamente vantaggiosa, perché risulta meno costosa (dato che chi non emette fattura eviterà di pagare le tasse e quindi sarà disposto ad abbassare il prezzo).
Il punto, però, è che la legge non è severa soltanto nei confronti dei professionisti e lavoratori autonomi che ignorano l’obbligo di fattura. Ma esistono conseguenze rilevanti anche per gli stessi clienti, sebbene non sussista (tecnicamente) alcun obbligo legale per queste persone. Il problema centrale è che accettando di pagare in nero, indipendentemente dalla motivazione, si incentiva l’evasione fiscale, cosa che può configurare perfino un reato, anche se nella sostanza non viene commesso illecito. Così facendo si diventa quindi complici di pratiche scorrete e contro la legge. Comportamenti su cui il Fisco non è assolutamente disposto a chiudere un occhio.Gli obblighi per chi emette fattura
Come anticipato, per la legge italiana esiste un obbligo di emissione della fattura per i titolari di partita Iva. È quindi il professionista, non il cliente, l’unico vero soggetto responsabile della dichiarazione fiscale e della fatturazione. La mancata emissione della fattura può inoltre risultare problematica, per il professionista, ai fini di una prova del suo credito.
Quello che invece diventa problematico per il cliente è la mancanza di una ricevuta di pagamento, che dimostri al fisco l’avvenuta transazione e il corretto comportamento di chi paga. È tuttavia difficile che, se il professionista non concede fattura, questo sia poi disposto a emettere una ricevuta di pagamento. Dato che l’esistenza fisica di quest’ultimo documento permetterebbe al cliente, in caso di contenzioso, di denunciare al Fisco la controparte.
Possibili sanzioni e regolarizzazione fiscale
Ricapitolando, quindi, pagare senza avere una ricevuta può mettere nei guai il cliente. E una ricevuta, di solito, viene concessa solo quando è emessa regolare fattura. Ne consegue quindi che anche per il cliente sia conveniente richiedere al professionista l’emissione di una fattura. Perché se è molto facile provare l’avvenuta esecuzione dei lavori, risulta estremamente complicato dare prova di un pagamento senza documenti che supportino questa ipotesi. E addirittura, un professionista doppiamente scorretto potrebbe ‘salvare’ sé stesso affermando di non avere mai ricevuto un pagamento, e pretendendo quindi un’altra spesa da parte del cliente.
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D’altro canto, se il professionista decidesse di intraprendere un’azione legale contro il cliente, dovrebbe comunque regolarizzare la sua posizione fiscale. Pagando così le sanzioni previste per il ritardo nell’emissione della fattura. Insomma, il pagamento senza fattura si basa su un meccanismo (fraudolento) di fiducia reciproca. Che venendo meno potrebbe mettere in seri guai tanto il cliente quanto il professionista.
Certo, pagare in nero può sembrare conveniente, per questioni di risparmio (e soprattutto in un periodo come quello attuale, con prezzi fuori controllo e stipendi da fame). Ma è innanzitutto una chiara violazione fiscale. E poi si tratta di un rischio che non conviene correre, per non incappare in possibili contenziosi legali con i professionisti che hanno evitato di emettere fattura. Si ricorda, però, che nel caso in cui la fattura non sia obbligatoria per legge, il documento è invece idoneo a provare l’avvenuto pagamento e a liberare il cliente da qualsiasi obbligazione. Quindi l’unico modo per tutelarsi davvero è chiedere sempre l’emissione di una fattura e di una ricevuta di pagamento.