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Credito d’imposta del 30% sui pagamenti digitali: come funziona e chi può beneficiarne

Come si applica il credito d'imposta del 30% sui pagamenti digitali della propria attività e come richiederlo.

di Redazione
14 Ottobre 2024
in Detrazioni ed esenzioni
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Da qualche anno ormai il governo italiano ha introdotto un incentivo fiscale per aiutare gli esercenti a ridurre i costi legati alle transazioni digitali: il credito d’imposta 30% sulle commissioni derivanti da pagamenti effettuati tramite POS o altri strumenti elettronici tracciabili. Questo beneficio mira a favorire l’uso di pagamenti digitali, garantendo maggiore trasparenza e sicurezza nelle transazioni, oltre a sostenere le attività commerciali con un abbattimento dei costi legati alle commissioni.

Sommario

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  • A chi è destinato il credito d’imposta del 30%?
  • Obbligo di dotarsi di un POS
  • I vantaggi di utilizzare un POS
    • Come si applica il credito d’imposta 30 % e cosa copre
  • Come utilizzare il credito d’imposta
  • Vantaggi del credito d’imposta 30 % e digitalizzazione

A chi è destinato il credito d’imposta del 30%?

Il credito d’imposta è rivolto agli imprenditori, professionisti e lavoratori autonomi con un fatturato annuo non superiore a 400.000 euro. Questo incentivo fiscale permette a piccole e medie imprese di ottenere un rimborso parziale delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate tramite carte di credito, debito, prepagate o altre modalità di pagamento digitale tracciabili. Tuttavia, il beneficio si applica esclusivamente alle transazioni con consumatori finali, escludendo quindi i pagamenti tra aziende o professionisti.

Obbligo di dotarsi di un POS

Dal 30 giugno 2022, è stato introdotto l’obbligo per tutte le attività commerciali e professionali che vendono beni o servizi a consumatori finali di dotarsi di un POS. Questo strumento consente ai clienti di effettuare pagamenti elettronici, garantendo una maggiore tracciabilità e sicurezza nelle transazioni. In caso di mancato rispetto di questo obbligo, l’esercente rischia di incorrere in sanzioni pecuniarie, un deterrente significativo che spinge sempre più aziende a dotarsi di strumenti di pagamento elettronico.

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I vantaggi di utilizzare un POS

L’utilizzo di un POS non è solo una necessità per rispettare le normative vigenti, ma porta con sé una serie di vantaggi significativi per le attività commerciali. In primo luogo, il POS migliora l’esperienza del cliente, permettendo pagamenti più veloci e sicuri rispetto al contante. Questo aspetto è particolarmente apprezzato dai consumatori che prediligono la comodità e la rapidità delle transazioni elettroniche, soprattutto quando sono integrate con app e wallet digitali.
Un altro vantaggio è la maggiore tracciabilità e sicurezza dei pagamenti, poiché con i pagamenti elettronici, ogni transazione è automaticamente registrata e tracciabile, riducendo il rischio di errori contabili. Questo aiuta anche a semplificare la gestione delle finanze, poiché i movimenti sono documentati in modo digitale e facilmente accessibili tramite estratti conto.

Come si applica il credito d’imposta 30 % e cosa copre

Il credito d’imposta del 30% copre le commissioni che vengono applicate su tutte le transazioni effettuate tramite strumenti di pagamento elettronico. Le commissioni variano solitamente in base al tipo di POS utilizzato: si distinguono in fisse, legate al canone di noleggio del terminale, e variabili, calcolate come percentuale dell’importo totale della transazione. Esistono però delle soluzioni alternative che consentono di avere un POS senza commissioni, una scelta interessante per chi vuole ridurre al minimo i costi operativi senza rinunciare alla comodità dei pagamenti elettronici. Puoi scoprire di più su queste soluzioni leggendo l’articolo dedicato ai POS mobili senza commissioni, che offre una panoramica completa su come evitare tali costi.

Come utilizzare il credito d’imposta

Il credito d’imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione a partire dal mese successivo a quello in cui vengono pagate le commissioni. Gli esercenti devono presentare un modello F24 all’Agenzia delle Entrate, indicando i costi relativi alle commissioni sostenute e utilizzando il codice tributo 6916. Inoltre, il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di maturazione e in quelle successive fino al completo utilizzo.


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Vantaggi del credito d’imposta 30 % e digitalizzazione

Oltre a ridurre l’impatto economico delle commissioni sui pagamenti digitali, il credito d’imposta del 30% rappresenta un passo avanti verso la digitalizzazione del sistema economico italiano. Promuovendo l’adozione di strumenti di pagamento elettronici, contribuisce a migliorare la trasparenza e la tracciabilità nelle transazioni. Le imprese italiane hanno ora un’opportunità concreta per adattarsi alle nuove esigenze del mercato digitale, riducendo i costi e sfruttando al massimo le agevolazioni fiscali.

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