Con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti, la Camera ha approvato in via definitiva il ddl sul voto in condotta, che introduce rilevanti modifiche nel sistema scolastico italiano. Il provvedimento, la cui entrata in vigore sarebbe potuta slittare al 2025, è stato sostenuto dalla maggioranza ma fortemente osteggiato dalle opposizioni, è stato salutato come un passo verso una maggiore responsabilizzazione degli studenti e una ritrovata autorevolezza dei docenti.
Cosa prevede il ddl sul voto in condotta?
Le novità principali del disegno di legge, come riportato dalla nota ufficiale del MIUR, riguardano la valutazione del comportamento degli studenti, che tornerà ad avere un peso determinante sia per il percorso scolastico che per l’ammissione agli esami di Stato:
- alle scuole medie il voto in condotta sarà espresso in forma numerica, mentre alle elementari rimarrà in forma di giudizi sintetici a partire dall’anno scolastico 2024/2025;
- bocciatura con un 5 in condotta: sia alle medie che alle superiori, se uno studente ottiene meno di 6 in condotta sarà automaticamente bocciato. Questo segna un importante ritorno al passato, quando il comportamento pesava significativamente sul risultato complessivo;
- debito formativo in caso di 6 in condotta alle superiori: chi ottiene un 6 sarà tenuto a svolgere un elaborato di educazione civica;
- condotta e credito scolastico: per ottenere il massimo punteggio nel credito scolastico, il voto in condotta dovrà essere pari o superiore a 9 su 10.
Il provvedimento introduce anche sanzioni per chi aggredisce il personale scolastico e prevede multe in caso di atti violenti contro i docenti.
Le reazioni della politica
Le opposizioni hanno espresso forte disappunto riguardo al ddl sul voto in condotta. Gaetano Amato del Movimento 5 Stelle ha criticato il provvedimento, definendolo “inutile e pericoloso”, sottolineando come il governo stia ignorando problematiche più gravi e urgenti all’interno del sistema scolastico. Anche Italia Viva e Alleanza Verdi e Sinistra hanno votato contro, mentre Azione si è astenuta.
Di diverso avviso Rossano Sasso della Lega, che ha difeso con vigore la nuova legge: “Chi occupa o devasta una scuola merita il 5 in condotta e la bocciatura. È giusto che le famiglie rispondano dei danni provocati dai figli, perché non deve essere la comunità ad accollarsi i costi di ripristino”. La Lega ha dunque sottolineato come questo provvedimento sia volto a “risanare la scuola italiana dopo anni di deriva progressista”.
Le parole del Ministro Valditara
Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, principale promotore del ddl, ha commentato con soddisfazione l’approvazione della legge. “Con questa riforma, il comportamento degli studenti inciderà significativamente sulla valutazione complessiva del percorso scolastico e sull’ammissione agli esami di Stato”, ha dichiarato il ministro, aggiungendo che la sospensione diventerà un’occasione di crescita educativa, non solo una punizione. “Per i casi più gravi – ha spiegato Valditara – è previsto l’impiego degli studenti in attività di cittadinanza solidale”.
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Valditara ha inoltre sottolineato il ritorno ai giudizi sintetici nella scuola primaria, da “ottimo” a “insufficiente”, con l’obiettivo di rendere la valutazione più comprensibile per le famiglie. “La scuola deve essere il perno di un’educazione che forma cittadini responsabili e rispettosi delle regole”, ha concluso il ministro.
Critiche e implicazioni per il futuro
Le critiche non si sono fatte attendere anche fuori dal Parlamento. Molti esperti del settore scolastico e rappresentanti delle associazioni studentesche ritengono che il provvedimento potrebbe portare a una crescente disuguaglianza educativa, punendo severamente gli studenti già in difficoltà e allontanandoli dal sistema scolastico. Altri sottolineano come la valutazione del comportamento possa diventare soggettiva, esponendo gli studenti a discriminazioni e interpretazioni personali dei docenti.
Sul fronte opposto, i sostenitori della legge vedono nella riforma del voto in condotta uno strumento efficace per contrastare i fenomeni di bullismo e vandalismo nelle scuole. Secondo questi, il ritorno alla bocciatura per condotta negativa potrebbe disincentivare comportamenti dannosi e creare un ambiente più sereno e disciplinato per tutti gli studenti.
Quali saranno gli effetti concreti?
L’approvazione del ddl sul voto in condotta segna un cambiamento importante nella scuola italiana. I suoi effetti reali, tuttavia, si vedranno solo nei prossimi anni, quando le nuove norme entreranno pienamente in vigore. La sfida principale sarà garantire che le misure introdotte non diventino un ulteriore ostacolo per gli studenti più fragili, ma un’occasione di crescita e consapevolezza.
Nel frattempo, il dibattito è destinato a continuare, con docenti, famiglie e studenti chiamati a confrontarsi su una scuola che cambia, nel tentativo di trovare un equilibrio tra educazione, disciplina e responsabilità.