Come comportarsi nei riguardi dei debiti ereditari? Alla morte di una persona, infatti, il suo patrimonio si trasmette agli eredi. Ma questo significa che non si eredita solo ciò che ha valore positivo (denaro, immobili, beni mobili, titoli, ecc.), ma anche gli eventuali debiti lasciati dal defunto.
Se accetto l’eredità quindi, accetto anche i debiti?
Debiti ereditari: l’accettazione dell’eredità comporta l’accettazione del negativo?
Accettare un’eredità comporta, per legge, anche l’assunzione dei debiti del defunto, a meno che non si scelga un regime diverso rispetto all’accettazione “pura e semplice”.
È dunque fondamentale conoscere le opzioni previste dalla legge italiana per evitare di rispondere con il proprio patrimonio personale per i debiti ereditari.
Vi sono infatti 3 opzioni:
- accettazione con beneficio d’inventario
- accettazione pura e semplice
- rinuncia
Analizziamole da vicino.
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Accettazione con beneficio d’inventario
Questa è la forma più prudente di accettazione dell’eredità. È una modalità che consente all’erede di separare il proprio patrimonio personale da quello ereditario. In questo modo, eventuali debiti del defunto verranno soddisfatti solo con i beni ereditati, senza intaccare i beni personali dell’erede. Il grande vantaggio di tale tipo di accettazione è costituito dalla protezione del patrimonio personale.
L’accettazione deve essere effettuata davanti a un notaio o al cancelliere del tribunale competente per territorio. È necessario redigere un inventario completo di tutti i beni e debiti ereditari, da effettuarsi entro termini precisi.
Rinuncia all’eredità
Tale la scelta è la più saggia da fare quando si sa, o si presume, che l’eredità sia gravata da debiti superiori ai beni oppure se non si è interessati a subentrare nella successione.
Con la rinuncia, si rifiuta formalmente l’eredità. In questo modo, non si diventa eredi, né per i beni, né per le obbligazioni. L’eredità viene così devoluta ad altri chiamati (ad esempio altri parenti o lo Stato, se nessuno accetta).
La rinuncia deve essere fatta con dichiarazione formale presso il tribunale competente o davanti a un notaio, con atto successivamente registrato.
I termini per la rinuncia può si esauriscono entro 10 anni dall’apertura della successione.
Tuttavia, è consigliabile procedere in tempi brevi per evitare comportamenti che possano essere interpretati come accettazione tacita.
Accettazione pura e semplice
Infine, con l’accettazione pura e semplice, l’erede accetta l’eredità in modo pieno e incondizionato. Questo comporta che si acquisiscano sia i beni che i debiti del defunto, che i debiti e che si risponde con il proprio patrimonio personale se quello ereditato non basta a soddisfare le passività.
L’accettazione pura e semplice può avvenire anche implicitamente, senza una dichiarazione formale, mediante comportamenti o atti che sottolineino l’intenzione di accettare. Ovvero:
-
Vendere un bene ereditato.
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Pagare un debito del defunto con soldi propri.
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Eseguire atti che presuppongano l’assunzione della qualità di erede.