Il 31 ottobre in Parlamento è approdato il disegno di legge di Bilancio 2024, tra le novità ci sarebbe anche la decontribuzione mamme lavoratrici, ovvero il taglio del cuneo contributivo rafforzato.
L’incentivo è destinato a circa il 6% delle donne occupate, sono 570.475 le lavoratrici con due o più figli che figurano ad oggi all’INPS.
Decontribuzione mamme requisiti
La nuova misura prevede lo sgravio totale dei contributi a carico delle mamme lavoratrici, che è pari al 9,19% della retribuzione imponibile. I requisiti per poter beneficiare di questa decontribuzione sono sostanzialmente due:
- essere assunte con contratto a tempo indeterminato;
- avere due o più figli a carico.
La misura di decontribuzione mamme riguarderà una platea molto limitata (il 6%). Vengono escluse le madri lavoratrici a tempo determinato, le lavoratrici domestiche, le libere professioniste e lavoratrici autonome. Per poter beneficiare dell’incentivo bisogna avere almeno due figli, quindi la platea si restringe ancora di più.
I requisiti da soddisfare sono solo due, ma sono molto selettivi. La decontribuzione andrà ad aumentare l’importo netto della retribuzione, che è un altro fattore da valutare. Il discorso infatti cambia in base al reddito, ad esempio chi ha un reddito sotto i 35mila gode già dell’esonero parziale del cuneo fiscale.
- Lavoratrici con retribuzioni lorde fino a 35mila euro: se già beneficiano del taglio del cuneo contributivo (del 7% fino a 25mila euro di paga lorda o del 6% tra 25mila e 35mila euro) vedranno confermare il taglio attuale. Se sono madri di due o più figli avranno anche uno sconto sui contributi a loro carico, di due o tre punti percentuali.
- Lavoratrici con retribuzioni superiori a 35mila euro: se fino ad oggi non hanno avuto accesso all’esonero contributivo generalizzato, hanno due o più figli e sono assunte stabilmente, potranno avere accesso da gennaio 2024 allo sconto del 9,19 per cento (per un anno se hanno due figli, per tre anni se hanno almeno tre figli).
Cosa significa decontribuzione mamme?
L’incentivo decontribuzione mamme sostiene l’occupazione femminile e le famiglie, soprattutto quelle numerose. Nonostante siano notevoli i vantaggi di questa agevolazione, bisogna considerare anche le limitazioni, perché è vero che aumenta il netto in busta paga, ma questo comporta anche maggiori tasse.
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L’art 37 della bozza di legge prevede due diverse misure per gli stipendi dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026:
- L’esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli con lavoro dipendente a tempo indeterminato, (eccezione fatta per lavoro domestico) fino a che il figlio più piccolo non compia 18 anni, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.
- Lo stesso esonero è rivolto alle madri lavoratrici di due figli (con gli stessi requisiti elencati nel punto uno) fino a che il figlio più piccolo non compia 10 anni.
In ogni caso resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, ovvero il calcolo della pensione non prevede nessuna diminuzione.