Il Decreto Bollette 2025 è diventato ufficialmente legge dello Stato dopo il doppio via libera parlamentare: approvazione alla Camera il 16 aprile (con 155 voti favorevoli, 101 contrari e 5 astenuti) e successivo passaggio positivo al Senato una settimana dopo (99 favorevoli e 62 contrari).
Il provvedimento introduce misure per circa 3 miliardi di euro per contrastare il caro energia e rafforzare la protezione dei soggetti vulnerabili.
Quando è stato approvato il Decreto Bollette 2025?
Il Decreto Bollette 2025 è stato approvato dalla Camera dei Deputati il 16 aprile 2025 e successivamente dal Senato. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore come legge dello Stato, rispettando il termine ultimo fissato al 29 aprile.
Quali sono le principali misure contenute nel Decreto Bollette?
Il Decreto Bollette 2025 comprende un insieme articolato di interventi, destinati sia alle famiglie che alle imprese:
- introduzione di un bonus straordinario fino a 500 euro per le famiglie a basso reddito;
- eliminazione del click day per il bonus elettrodomestici e introduzione dello sconto diretto in fattura;
- stop al pignoramento della prima casa per soggetti vulnerabili con debiti condominiali inferiori a 5.000 euro;
- estensione delle tutele graduali per i clienti vulnerabili nel mercato energetico fino al 2029;
- riconoscimento ufficiale della figura dell’utility manager per la gestione delle utenze;
- aiuti economici per le imprese energivore e contributi a fondo perduto per ridurre i costi dell’energia nelle piscine;
- esenzione dalla nuova tassazione dei fringe benefit per le auto aziendali ordinate entro fine 2024.
Come cambia il bonus elettrodomestici 2025?
Una delle modifiche più significative riguarda il bonus elettrodomestici. Inizialmente previsto con il meccanismo del click day, il Parlamento ha eliminato questa modalità, optando per una gestione più semplice tramite sconto diretto in fattura. In questo modo si evita la competizione concentrata in un’unica giornata e si garantisce un accesso più equo e ordinato ai contributi.
Il nuovo schema del bonus prevede:
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- sconto immediato fino al 30% sul prezzo d’acquisto dell’elettrodomestico;
- tetto massimo di 100 euro per ogni singolo contributo;
- tetto massimo di 200 euro per i nuclei familiari con ISEE inferiore a 25.000 euro;
- incremento del bonus fino a 500 euro per i beneficiari del bonus sociale (ISEE fino a 9.530 euro);
- obbligo di smaltire un elettrodomestico usato con classe energetica inferiore;
- utilizzo della piattaforma PagoPA per la gestione delle domande.
L’obiettivo è favorire la sostituzione degli apparecchi obsoleti, riducendo il consumo energetico domestico e incentivando un approccio più sostenibile.
Il Decreto tutela la produzione europea
All’interno del pacchetto di misure è stata inserita una clausola che prevede che gli elettrodomestici acquistati tramite il bonus debbano essere prodotti nell’Unione Europea.
Questa scelta nasce dalla necessità di:
- proteggere la manifattura italiana ed europea;
- sostenere il tessuto industriale continentale in un contesto di crescente competizione globale;
- contrastare le eventuali misure protezionistiche, come i nuovi dazi sulle importazioni europee annunciati dall’amministrazione statunitense.
La norma si configura come un primo passo verso una maggiore sovranità industriale a livello europeo.
Quali sono le nuove tutele per i cittadini vulnerabili?
Il Decreto Bollette introduce importanti salvaguardie per i consumatori più fragili. In particolare:
- i clienti vulnerabili (over 75, disabili, famiglie con ISEE basso) continueranno a essere protetti anche dopo la cessazione del servizio a tutele graduali, prevista per il 31 marzo 2027;
- questi soggetti saranno automaticamente inseriti in un sistema di fornitura energetica tutelato;
- viene introdotto il divieto di esecuzione immobiliare sulla prima casa per soggetti vulnerabili con debiti condominiali inferiori a 5.000 euro.
Tali misure mirano a evitare che le fasce più deboli della popolazione rimangano esposte a pratiche commerciali aggressive o a condizioni contrattuali svantaggiose.
Quali aiuti sono previsti per le imprese?
Le imprese ricevono un pacchetto di misure straordinarie per fronteggiare l’aumento dei costi energetici:
- stanziamento di 600 milioni di euro destinati alle PMI per la fornitura di energia elettrica e gas;
- anticipo di ulteriori 600 milioni di euro provenienti dalle aste ETS per gli energivori;
- destinazione di 10 milioni di euro per contributi a fondo perduto, finalizzati a ridurre i costi energetici delle piscine.
Queste risorse mirano a sostenere la competitività delle aziende italiane in un contesto di forte volatilità dei prezzi dell’energia.
Cosa cambia per le auto aziendali e i fringe benefit?
Il decreto prevede una specifica tutela per i veicoli aziendali concessi in uso promiscuo:
- saranno esclusi dalla nuova tassazione dei fringe benefit i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024;
- saranno considerati solo quelli concessi in uso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2025.
La misura ha un impatto economico stimato in:
- 8,3 milioni di euro per il 2025;
- 9,5 milioni di euro per il 2026 e 2027;
- 1,2 milioni di euro per il 2028.
La copertura finanziaria sarà garantita attingendo al Fondo per interventi strutturali di politica economica.
Chi è l’utility manager introdotto dal Decreto Bollette?
Il provvedimento ufficializza la figura dell’utility manager, ossia un consulente specializzato nella gestione delle utenze domestiche e aziendali. I suoi compiti saranno:
- supportare cittadini e imprese nella scelta delle offerte più vantaggiose di luce e gas;
- aiutare nella comparazione delle tariffe e nella lettura delle bollette;
- assistere nella tutela dei diritti del consumatore;
- promuovere scelte più sostenibili ed efficienti sul piano energetico.
Questa figura rappresenta un presidio di trasparenza fondamentale in un mercato libero sempre più complesso.
Come verranno utilizzate le maggiori entrate IVA?
Il decreto disciplina anche l’utilizzo delle maggiori entrate IVA generate dall’aumento del prezzo del gas. In particolare:
- le risorse saranno utilizzabili per nuovi interventi di contenimento delle bollette;
- l’utilizzo sarà comunque condizionato al parere delle commissioni parlamentari competenti;
- la piena disponibilità di tali fondi sarà possibile solo dopo la riforma della legge di contabilità.
In attesa della riforma, dunque, ogni utilizzo dovrà rispettare un preciso iter di approvazione parlamentare.