L’INPS ha inviato una comunicazione che parla della dichiarazione ISEE sbagliata, e su come questa possa compromettere l’importo dell’Assegno Unico Universale. Prima di inoltrarci in questa novità, chiariamo subito di che cosa stiamo parlando:
- L’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) è un documento con sui si prende atto e si mura la condizione economica di un nucleo familiare, tenendo in considerazione non solo il reddito ma anche il patrimonio e caratteristiche di tutti i familiari (eventuali disabilità, invalidità, ecc.)
- L’Assegno Unico Universale è un contributo economico che viene dato alle famiglie per ogni figlio a carico con meno di 21 anni e senza limiti di età per figli disabili. Per poter ottenere questa agevolazione bisogna però soddisfare alcuni requisiti, che possono essere confermati tramite l’ISEE, essenziale per fare domanda.
Chiarite queste due cose, possiamo concentrarci sulle sanzioni ISEE e sull’importo minimo. Cosa fare se l’ISEE risulta difforme? Ci sono “ISEE sanzioni” da considerare? Quali sono le conseguenze? Andiamo a chiarire i dubbi insorti dopo questa comunicazione.
Cosa fare in caso di dichiarazione ISEE sbagliata
Molte persone commettono errori nella dichiarazione ISEE oppure presentano un documento non aggiornato in cui mancano parecchi dati, soprattutto relativi ai nuovi figli. Questi errori però comportano il pagamento dell’importo minimo da novembre di quest’anno, così ha affermato l’INPS con la circolare n. 2856 del 1 agosto 2023.
Questo vale sia per chi percepisce l’Assegno Unico su conto corrente sia per chi lo percepisce su Reddito di Cittadinanza. L’INPS ricorda alle famiglie che è fondamentale aggiornare e regolarizzare il proprio ISEE, altrimenti, a partire da novembre 2023, la presenza di errori o omissioni dei dati comporterà automaticamente l’attribuzione degli importi minimi previsti dall’articolo 4, commi da 1 a 8, del decreto legislativo n. 230/2021.
Alcune persone però non sono a conoscenza di tali errori e quindi non provvedono alla modifica semplicemente perché non ne sono al corrente. Proprio per questo l’INPS invierà alle persone coinvolte una comunicazione in cui viene segnalata chiaramente l’omissione o l’errore dell’ISEE.
In alcuni casi è possibile fare un aggiornamento del documento, in altri casi invece bisognerà presentare una nuova DSU. La regolarizzazione dell’ISEE deve avvenire entro il termine di validità della DSU, ovvero il 31 dicembre.
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ISEE sbagliato e importi minimi
La dichiarazione ISEE sbagliata è quella che riporta ogni tipo di errore, non solo legato ai dati delle persone del nucleo familiare ma anche relativo ai dati del patrimonio mobiliare e/o ai dati reddituali dichiarati. L’Assegno Unico Universale viene comunque liquidato, ma nell’importo minimo.
Questo potrebbe essere spiacevole per le persone che hanno tutti i requisiti per ottenere un importo maggiore, ma non possono averlo a causa di errori o omissioni nella dichiarazione.
Nel caso di aggiornamento della DSU nei tempi limite, viene commisurato il valore dell’ISEE e si potranno ricevere le integrazioni spettanti all’Assegno che riguardano le mensilità erogate all’importo minimo sulla base del precedente documento.
Anche nel caso in cui un cittadino presenti una rettifica ISEE o esibisca la documentazione che prova la regolarità dell’ISEE nella struttura INPS territoriale, avrà diritto alle integrazioni delle mensilità erogate al minimo.