Le regole sulla donazione ai figli potrebbero presto cambiare, grazie a una storica sentenza della Cassazione. I giudici hanno cambiato le carte in regola, ribaltando la Circolare n. 30/E dell’11 Agosto 2015 dell’Agenzia delle Entrate, la quale faceva chiarezza su donazioni di denaro ai figli e sulla tassazione di tali operazioni. La recente sentenza ha un notevole impatto su ogni tipologia di donazione, che si tratti di un bonifico o l’acquisto di un bene.
Quando non si pagano le tasse sulle donazione?
La donazione da genitore a figlio è oggi tassata sia quando è formale, sia quando è informale. A chiarirlo fu un chiarimento sulla circolare 11/04/2015, la quale inizialmente rendeva esenti da imposta alcune tipologie di donazione indiretta. Proprio questa impostazione dell’Agenzia delle Entrate, in relazione alla precedente circolare, crea un’incongruenza, rilevata dai giudici della Corta di Cassazione.
La sentenza n. 7442/2024 ritiene questa norma imprecisa e incompleta, rendendo necessario specificare che le donazioni tassabili sono soltanto quelle registrate e dichiarate dal contribuente in fase di accertamento tributario. Il tutto in un limite operativo inferiore al milione di euro. Dunque, le donazioni informali non risultano soggette a dichiarazione e conseguente tassazione.
Quanto si può donare ai figli?
Come riportato in precedenza, la cifra da non superare per non pagare la tassa sulla donazione genitori figli è 1 milione di euro. La Cassazione chiarisce che le donazioni indirette non hanno l’obbligo di accertamento fiscale, fornendo 2 importanti motivazioni:
- nessun obbligo di registrazione: non esistono leggi che obbligano i contribuenti a registrare e dichiarare le donazioni indirette. Donatore e donante hanno la facoltà di farlo, ma non l’obbligo;
- limiti operativi: l’Agenzia delle Entrate può effettuare accertamenti fiscali sulle donazioni soltanto quando il valore di esse superano il milione di euro o quando queste sono dichiarate dal contribuente.
Come funziona la donazione ai figli?
Il limite di 1 milione di euro sopracitato viene applicato al totale delle donazioni totali ricevute dal beneficiario nel corso della sua vita.
Fondamentali per garantire il mantenimento dei figli, le donazioni possono avvenire principalmente in 3 modalità:
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- formali: quando sono regolarmente dichiarate e registrate in atti pubblici;
- informali: donazioni di denaro ai figli effettuate senza obblighi di registrazione. Si tratta generalmente di bonifici. In questo caso, si può essere soggetti ad accertamento da parte dell’Agenzia dell’Entrate se l’importo della singola donazione supera i 180.000 euro;
- indirette: una donazione ai figli effettuata tramite l’acquisto di un bene mobile o immobile. Ad esempio, l’acquisto di un’auto a un figlio da parte di un genitore. La natura indiretta è giustificata dal fatto che si acquisiscono nuovi beni, ma i fondi necessari all’acquisto provengono da fonti terze.
Quanto costa un atto di donazione tra padre e figlio?
Prima di chiedersi quanti soldi si possono donare ai figli con bonifico, è importante conoscere le regole generali delle imposte sulla donazione. A determinare l’aliquota d’imposta è il rapporto di parentela tra donatore e donante, ripartendo le tasse nel seguente modo:
- figli e coniugi: l’imposta è del 4% per gli importi eccedenti la franchigia di 1 milione di euro;
- fratelli: l’aliquota è del 6% e la franchigia cala a 100.000 euro;
- parenti entro il terzo grado: la tassa è dell’8% del valore di qualsiasi cifra donata;
- estranei: aliquota al 6% su tutte le operazioni.