Ecobonus 2024: quali sono i lavori detraibili e cosa è previsto per il 2024? Tutto quello che sappiamo, in questa mini-guida ai lavori con Ecobonus.
Il vecchio ecobonus 2023 ha infatti subìto notevoli modifiche: vediamo quali sono.
Ecobonus 2024: come funziona?
L’ecobonus consiste nella possibilità di portare in detrazione Irpef ed Ires qualsiasi misura di efficientamento energetico che sia stata effettuata su un edificio. La maxi agevolazione è valida fino al 31 dicembre 2024.
Gli interventi ammessi alla detrazione sono:
- installazione dei pannelli fotovoltaici,
- sostituzione di impianti di climatizzazione
- realizzazione del cappotto termico e in generale tutti gli efficientamenti energetici
La maxi detrazione è inerente a tutte le spese sostenute nel 2024, il tetto massimo di spesa è variegato e cambia in base anche alla tipologia dei lavoro svolti.
L’agevolazione Ires ed Irpef varia in una forbice tra il 50% ed il 75%, (quest’ultima quando i lavori sono svolti su parti comuni di un condominio.
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Tuttavia, l’aliquota può salire fino all’80% se gli interventi riguardano zone sismiche 1,2,3 e si provvede all’efficientamento dell’edificio verso una fascia di rischio inferiore.
Chi può richiedere l’ecobonus?
Possono richiedere l’Ecobonus:
- tutte le persone fisiche;
- enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
- società semplici
- associazioni tra professionisti
- società di persone e società di capitali.
Per poter richiedere il bonus, è necessario detenere l’immobile a titolo di proprietà o nuda proprietà, o comunque essere in possesso di un qualsiasi diritto reale di godimento. Sono diritti reali di godimento:
- l’usufrutto
- l’uso
- il diritto di abitazione
- la superficie
Possono anche accedervi o comodatari, i locatari, i familiari conviventi o separati ma che vivono all’interno dell’abitazione oggetto delle ristrutturazioni ed efficientamenti.
Ecobonus lavori ammessi al 50%
I lavori per i quali è ammessa una detrazione al 50% sono:
- acquisto e posa di finestre, infissi e schermature solari;
- sostituzione di impianti di climatizzazione esistenti con impianti già esistenti di classe energetica pari almeno ad A
- acquisto e posa di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
Ecobonus lavori ammessi al 65%
La detrazione sale al 65% spetta invece nei casi di:
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi (o generatori a condensazione);
- acquisto e posa di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti già esistenti;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione con impianti a condensazione;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alto efficientamento energetico;
- la sostituzione di scaldacqua con pompe di calore;
- installazione di pannelli solari;
- installazione di dispositivi per il controllo da remoto del riscaldamento.
Come richiedere l’ecobonus?
Per ottenere l’agevolazione, è necessario che tutti i pagamenti siano effettuati con metodi tracciabili e venga emessa regolare fattura. In questo modo, sarà poi possibile portare in detrazione le spese sostenute, in sede di dichiarazione dei redditi.
In sede di dichiarazione, serviranno tutti i documenti relativi alle spese sostenute, che vanno dunque allegati, tra cui anche le fatture.
Sul documento di fattura devono risultare le informazioni inerenti la ditta, dalla p. IVA alla sede, e deve essere indicato anche il codice fiscale del contribuente.
A cura del richiedente, inoltre, è necessario che al fine dell’espletamento dei lavori, siano rilasciati:
- l’asseverazione di un tecnico abilitato, che attesti la conformità a norma di legge dei lavori svolti;
- l’APE (attestato di prestazione energetica) dal quale risultino i dati sull’efficienza energetica dell’edificio
- la scheda descrittiva degli interventi realizzati.
Ricordiamo che lo sconto in fattura, così come la cessione del credito, non sono più fruibili. Il solo metodo ammesso è quello, appunto, della detrazione fiscale.
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