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Elvira Calderone , questa mattina, agli Stati generali del lavoro, non ha risparmiato dure critiche alla politica del Reddito di Cittadinanza, definendola del tutto “fallimentare”.
Elvira Calderone: “Bene forse solo sul fronte assistenza alle persone”.
Elvira Calderone definisce l’esperienza RdC come una “esperienza che certamente poteva aver prodotto dei risultati sul fronte dell’assistenza alle persone, ma che però si era rivelata fallimentare per quelle che erano invece tutte le altre condizioni ed i presupposti su cui si basava la legge quattro del 2019, cioè le politiche attive per il lavoro”.
Inizia così il suo discorso il ministro Calderone, puntando il dito su tutte le incongruenze relative ai corsi di formazione, ai progetti GOL e quant’altro.
“Sappiamo che quello è un tema che è rimasto sullo sfondo, e che c’è stata una pandemia certamente, però è la modalità con cui viene consegnato uno strumento a determinare anche come quello strumento diventerà parte della vita delle persone”.
L’abolizione RdC e il DL sul lavoro
Sull’abolizione del sussidio e sul DL 1 maggio che lo ha abolito, dice: “Siamo arrivati in un vortice e soprattutto in un periodo Io credo anche estremamente compresso, perché poi in pochi mesi siamo arrivati al primo di maggio del 2023 ad approvare il DL 48 cioè il decreto 1 maggio che porta a bordo la riforma del reddito di cittadinanza e porta a bordo soprattutto la nostra visione di quello che è il lo strumento di sostegno alle fragilità”
Dopo di che, passa a spezzare una lancia in favore del Supporto per la formazione, promettendo che darà dei risultati, seppur con le sue attuali imperfezioni: “Proprio perché la mia esperienza lavorativa non è iniziata il 22 di ottobre del 2022, ma invece ho qualche anno di lavoro sulle spalle, io non ho la presunzione o l’ambizione di dire che lo strumento attuale è perfetto, è che è uno strumento che così com’è sarà applicato e utilizzato per molto tempo ancora. Il motivo è esattamente quello che trovate nel sottotitolo degli Stati generali del lavoro: il lavoro cambia continuamente”
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