Estate 2024, costi alle stelle
Quest’anno va così. Le vacanze estive costeranno agli italiani, in media, tra il 15 e il 20% in più rispetto all’anno passato. Lo dicono senza appello i dati forniti da Assoutenti e dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc), che hanno sviluppato insieme un’indagine sui prezzi del settore turistico, rapportati a quelli del 2023. E le notizie non sono buone, anzi. Schizzano in alto, di molto, i costi delle tariffe degli aerei, dei traghetti, di hotel, ristoranti e stabilimenti balneari. Ecco che cosa è emerso.
Il confronto con i prezzi del 2023
Se guardiamo alle tariffe del mese di agosto, notoriamente il più “bersagliato” dai turisti italiani, notiamo che la spesa minima per le 37 località di mare monitorate dall’indagine sale in media del 19,6%. Un’enormità. Ad esempio, prenotando oggi un hotel a tre stelle in una località di mare, nel periodo di Ferragosto (10-17 agosto 2024, sette notti), una famiglia con due bimbi spende dagli 872 euro di Bibione a un massimo di 3.500 euro a Porto Cervo.
C’è poi il capitolo (altrettanto nero) dei trasporti che servono per raggiungere i luoghi di villeggiatura. La solita famiglia con due bambini, quest’estate, può spendere per un biglietto del traghetto andata-ritorno ben 1.274 euro per la tratta Genova-Porto Torres (cioè +1,8% sul 2023); oppure 823 euro per andare da Civitavecchia a Porto Torres (con un rincaro del +10,2%); o ancora, ed è l’ipotesi più economica in agosto, 669 euro per la tratta Napoli-Palermo (+7,2%). Anche se va notato il caso isolato di Civitavecchia-Olbia, dove le tariffe sono incredibilmente in calo del 7,4%. Però è la media che conta, e anche qui parla chiaro: i traghetti costano quest’anno un clamoroso 6,3% in più sul 2023.
Gli aerei e gli stabilimenti balneari
Ma le note più dolenti sono altre. Costano di più, rispetto al 2023, soprattutto i voli in aereo per andare in vacanza. E con questi anche gli stabilimenti balneari (per chi riesce ad arrivarci con qualche soldo, ovviamente). Partendo dal caro voli, notiamo il coinvolgimento sia delle tratte nazionali che di quelle estere. Restiamo sull’esempio 10-17 agosto 2024: un volo di andata e ritorno per famiglia con due bimbi costa oggi un minimo di 972 euro per la tratta Milano-Brindisi (incremento del 15%); oppure 924 euro da Roma a Olbia e addirittura il 19,7% in più se si vola da Roma a Cagliari. Ma con quali stipendi si può stare dietro a rincari del genere, viene da chiedere?
E il discorso per gli stabilimenti balneari è anche peggiore. Dal 2020 a oggi, le tariffe sono salite costantemente, sia per il servizio di noleggio ombrelloni, lettini, sdraio, cabine, che per gli abbonamenti stagionali. Colpa in parte del Covid, poi del caro bollette, poi delle speculazioni dei furbetti. Il risultato è che i prezzi dei lidi sono alle stelle: oggi affittare in Italia un ombrellone e due lettini costa in media tra i 30 e i 35 euro al giorno, con differenze enormi su tutto il territorio. Ecco gli esempi dei costi:
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- 25 euro al giorno in Romagna
- 90 euro di media in Salento
- Oltre 120 euro al giorno in alcune località della Sardegna
I rincari medi a livello nazionale toccano quota +5% sul 2023. E a questo si aggiunge il costo in salita dei ristoranti, con aumenti in media del 3,5 % sull’anno passato. Si accende perciò anche l’attenzione del Codacons, secondo cui oggi, per usufruire di tutti i servizi balneari, si può arrivare a 700 euro al giorno di spesa.
Estate “salata”, il silenzio del governo
In tutto questo, resta in silenzio il Governo italiano. Sono in effetti giorni di battaglie parlamentari, questi. E i rincari sui prezzi delle vacanze 2024 sembrano l’ultimo dei problemi. Ma al centro del Paese, come sempre, restano le persone. Ovvero gli italiani. Che adesso si vedono costretti a fare ulteriori “salti mortali” per riuscire ad andare in ferie con famiglie e bambini al seguito. Inevitabilmente le vacanze si riducono, si svuotano i portafogli.
Certo, come afferma Furio Truzzi, presidente del comitato scientifico Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc), “le tariffe appaiono fuori controllo anche come conseguenza della ripresa del turismo, dopo lo stop imposto dal Covid, e delle presenze record di stranieri nelle località della penisola registrate nell’ultimo anno”. Ma il risultato è comunque lo stesso: “il rischio concreto è che si allarghi la fetta di popolazione che quest’anno rinuncerà alle vacanze estive, non potendo affrontare una spesa che aumenta di anno in anno, mentre chi si concederà una villeggiatura ridurrà il numero di notti fuori casa, al fine di contenere l’esborso”.
Cosa si potrebbe fare, allora? Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha le idee chiare: “Invitiamo il governo a puntare il faro sulle tariffe turistiche, che aumentano in tutti i settori, adottando misure per consentire a tutte le famiglie di andare in vacanza questa estate. Proponiamo in tal senso di studiare provvedimenti analoghi al paniere anti-inflazione scattato a fine 2023 individuando, per chi ha redditi bassi, una serie di servizi turistici a prezzi calmierati nelle principali località di villeggiatura, dagli stabilimenti balneari alle strutture ricettive, passando per ristoranti e parchi divertimenti”. Si attende con ansia una risposta (magari celere) dal Governo.