Fallimento su tutta la linea contro l’evasione fiscale. Sono un flop la lotteria degli scontrini – prima criticata dal Governo e poi rinnovata – e il cashback. Ma se quest’ultimo è già stato eliminato, la lotteria resta in vigore e continua a costare soldi (tanti) allo Stato. Eppure dal 2021 (anno di introduzione della misura) al 2024, il numero di scontrini trasmessi al sistema è passato da 137 milioni a 38,8 milioni. Un calo drastico che rende quasi inutile, a questo punto, l’utilizzo della lotteria come strumento di lotta all’evasione fiscale. Vediamo qui sotto tutti i dettagli.
Cos’è la lotteria degli scontrini
Introdotta dal Governo Conte II, nel 2021, la lotteria degli scontrini era stata ampiamente criticata dal Governo Meloni. Si è però deciso di rinnovarla lo stesso (almeno per il prossimo triennio), visti gli ottimi risultati del primo anno e la speranza che questo stratagemma, effettivamente, possa aiutare lo Stato nella lotta contro il nero.
Al momento, le estrazioni continuano con regolarità e la lotteria degli scontrini prevede ancora:
- Un maxi-premio annuale da 5 milioni di euro
- 10 premi da 100mila euro al mese
- 10 premi a settimana da 25mila euro
Il fallimento della lotteria degli scontrini
Secondo un’analisi recente del Centro studi della Cgia di Mestre, i numeri degli aderenti alla lotteria degli scontrini sono stati “fallimentari”, dato che si è passati dal boom di 137 milioni di scontrini registrati nel 2021 (grazie all’effetto novità) a un crollo verticale negli anni seguenti. Già nel 2022, l’ammontare di richieste era sceso a 41 milioni, per poi calare ulteriormente nel 2023 (33,5 milioni) e risalire leggermente, a quota 38,8 milioni, nel 2024. Insomma, tra il 2021 e il 2024 la contrazione complessiva è stata del 72%.
Tutti numeri, questi, in linea con i dati forniti dall’Agenzia delle Dogane, che ha registrato un calo vertiginoso della quantità di biglietti virtuali generati per ogni euro speso (fino a un massimo di mille euro per scontrino): cioè da 4 miliardi iniziali a circa 871 milioni. Ciononostante, il Governo Meloni ha scelto di rinnovare la lotteria degli scontrini anche con l’ultima Manovra. Ma da tempo si sta valutando la possibilità, nel prossimo periodo, di rilanciare la misura trasformandola in sostanza in un concorso a premi con estrazioni istantanee. Una sorta di “Gratta e Vinci”, in cui le vincite verranno comunicate direttamente in negozio al momento dell’acquisto. Che sia questa l’idea vincente per combattere l’evasione fiscale?
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Il flop del cashback e le colpe del Governo
Di certo non è stata vincente la trovata del cashback, altro stratagemma introdotto nel 2021 e poi cancellato con la Manovra 2022 (a causa del peso eccessivo sul bilancio dello Stato). Con questa misura si puntava a favorire l’utilizzo di metodi di pagamento elettronici, per combattere il nero dando un taglio deciso al contante. Ma è sempre il Centro studi della Cgia di Mestre a dirci che il ‘trucco’ non ha funzionato.
Infatti, secondo i dati forniti dall’associazione, i contribuenti italiani con debiti non ancora riscossi dall’Agenzia delle Entrate sono circa 22,8 milioni. Di questi, 19,2 milioni sono persone fisiche, tra cui figurano ben 16,3 milioni di lavoratori dipendenti, pensionati e percettori di altre forme di reddito. Mentre soltanto 2,9 milioni di evasori, cioè il 12,7% del totale, svolgono un’attività economica come artigiani, commercianti o liberi professionisti. Questo significa che i lavoratori autonomi, a differenza di quanto viene fatto credere, non costituiscono in Italia la maggioranza degli evasori.
È quindi evidente che è il sistema, nel suo complesso, a essere fallace. Non basta incentivare i singoli individui a mettersi in regola, con lotterie o meccanismi alla “Gratta e Vinci”. Ci vorrebbe invece una riforma strutturale, allo stesso modo in cui servirebbero, invece di bonus estemporanei, interventi economici seri per sradicare le ragioni vere dietro la povertà. Altrimenti si continua a gettare ‘pane’ al popolo, cioè contentini su contentini, nella speranza che il popolo, con lo stomaco un po’ più pieno, non vada a infastidire chi comanda.