FAQ decontribuzione mamme: INPS ha pubblicato una informativa contenente le domande frequenti sulla decontribuzione mamme. Ecco quali domande si pongono più spesso gli utenti.
Decontribuzione mamme INPS: come funziona?
Innanzitutto, ricordiamo che la decontribuzione spetta alle lavoratrici madri di 3 o più figli, dipendenti a tempo indeterminato (anche part-time) e con contratto di somministrazione del settore pubblico, privato, agricolo o delle cooperative di lavoro ai sensi della L. n. 142/2001.
Sono escluse le collaboratrici domestiche. Il beneficio è rivolto anche alle mamme che hanno bambini in adozione o in affido. Possono accedervi le mamme con 2 figli o più, a patto che il più piccolo abbia fino a 10 anni.
FAQ decontribuzione mamme INPS
Fino a quando spetta il beneficio?
Il beneficio spetta:
- fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo, per le madri di 3 o più figli;
- fino al mese di compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo, per le madri di 2 figli.
Da chi viene erogato e come?
Dal momento che è un esonero contributivo, il beneficio sarà visibile direttamente in busta paga.
Per quanto tempo mi spetta?
L’esonero contributivo è riconosciuto dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026:
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
- fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo, per le madri di 3 figli;
- fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo, per le madri di 2 figli (solo per il 2024).
Da quando mi spetta il beneficio?
L’esonero spetta dal 1° gennaio 2024 se i requisiti sussistono già a tale data; altrimenti:
– dal mese di nascita del secondo / terzo figlio;
– dal mese di instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel caso la donna fosse già
madre di due / tre figli, ma non avesse ancora un lavoro dipendente o lo avesse a tempo determinato
Come richiedere la decontribuzione mamma?
La decontribuzione madri lavoratrici è richiedibile mediante comunicazione, al proprio datore di lavoro, della volontà di avvalersi dell’esonero, rendendo noti il numero dei figli e i relativi codici fiscali.
Conseguentemente, i datori di lavoro espongono nelle denunce retributive l’esonero spettante alla
lavoratrice.
Resta fermo che, qualora la lavoratrice volesse comunicare direttamente all’Istituto le informazioni relative
ai codici fiscali dei figli, tale possibilità è consentita, e la lavoratrice provvede da sé. E’ sufficiente che la lavoratrice compili i campi sul portale INPS inserendo i codici fiscali dei figli, attraverso apposita utility.
L’accesso all’utility, spiega però INPS: “è consentito esclusivamente alle lavoratrici madri per le quali risultano presenti, negli archivi dell’Istituto, i flussi di denuncia Uniemens, nei quali, il datore di lavoro pur indicando i codici dell’esonero non abbia indicato i codici fiscali dei figli. L’INPS manderà una mail alle dipendenti per
compilare la dichiarazione”
Commenti 1