Riscatto periodi vuoti di contribuzione: l’istituto è regolato dall‘articolo 20, commi 1-5, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26.
Il decreto prevede una possibilità di riscatto e fino a un massimo di 5 anni, dei periodi non soggetti a obbligo contributivo e che non sono stati già coperti da contributi versati a regimi di previdenza obbligatoria. Vediamo i requisiti e i destinatari.
Il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione (aspettativa, disoccupazione, etc) offre una possibilità per integrare l’anzianità contributiva, con modalità di pagamento flessibili e senza l’applicazione di interessi per la rateizzazione. In sostanza è lo stesso contribuente a versare per sé i contributi per quei periodi che altrimenti rimarrebbero scoperti.
In questo modo, è possibile anticipare la pensione, e/o incrementare l’assegno pensionistico.
Riscatto periodi vuoti di contribuzione: chi può farlo?
La facoltà di riscatto è accessibile agli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive di tale assicurazione, alle gestioni speciali per i lavoratori autonomi e alla Gestione Separata prevista dall’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335. I beneficiari non devono già essere titolari di pensione e vale solo per coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 (quindi sono esclusi coloro che sono in regime contributivo).
Come funziona il riscatto dei mesi vuoti di contribuzione?
I periodi riscattabili possono estendersi fino a cinque anni e possono essere sia consecutivi che frazionati. L’arco di tempo è quello che va dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2023.
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Il riscatto può essere pagato:
- in una soluzione unica;
- rateizzato fino a 120 mesi, con rate di almeno 30 euro e senza interessi sulla rateizzazione.
Tuttavia, la rateizzazione non è ammessa se i contributi riscattati sono necessari per l’erogazione immediata di una pensione o influenzano l’accettazione di una domanda di contribuzione volontaria. In caso di variazioni durante la rateizzazione, l’importo residuo deve essere pagato in un’unica soluzione.
Come richiedere il riscatto dei mesi vuoti di contribuzione?
La domanda va presentata a INPS entro e non oltre il 31 dicembre 2025, dal diretto interessato (o anche dai superstiti fino al secondo grado).
Possono presentare domanda tanto i lavoratori del settore privato, quanto gli autonomi e i parasubordinati. Per i lavoratori del settore privato, anche il datore di lavoro può presentare la domanda, deducendo l’onere dal reddito di impresa.
Le domande possono essere presentate online all’INPS, tramite il suo contact center oppure tramite enti di patronato.
Tempistiche di lavorazione del riscatto contributivo
Quanto alle tempistiche di lavorazione, il termine per la definizione del provvedimento relativo al riscatto è fissato nel termine massimo di 85 giorni.