L’aumento dei prezzi dei medicinali incide sempre di più sulla spesa sanitaria delle famiglie italiane. In questo contesto, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) svolge un ruolo fondamentale garantendo, in determinate condizioni, l’accesso gratuito o agevolato ad alcuni farmaci.
In particolare, i farmaci inseriti nella fascia A sono rimborsabili dallo Stato, mentre quelli di fascia C possono diventarlo in casi specifici. Tuttavia, la gratuità non è automatica: esistono regole, ticket, esenzioni e differenze regionali da conoscere per sapere cosa effettivamente si paga e cosa no.
Cosa significa che un farmaco è gratuito
Quando si parla di “farmaci gratuiti” si intende che il costo del medicinale non è sostenuto dal cittadino, ma è coperto interamente o parzialmente dal SSN. In pratica, la farmacia riceve il pagamento dal sistema sanitario nazionale, e il cittadino ottiene il farmaco presentando:
- una ricetta medica valida;
- eventuale documentazione di esenzione.
Tuttavia, molte Regioni applicano un ticket sanitario, ovvero un contributo economico a carico del paziente. Questo significa che il farmaco può non essere completamente gratuito, ma comunque a costo ridotto.
Farmaci di fascia A: essenziali e rimborsabili
I farmaci di fascia A comprendono quelli considerati indispensabili per la salute, sia per malattie acute che croniche. Sono prescrivibili dal medico di base o da uno specialista e sono interamente rimborsati dal SSN, salvo eventuali ticket regionali.
Appartengono a questa fascia:
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- antibiotici per infezioni batteriche;
- farmaci per il diabete come insulina e antidiabetici orali;
- antipertensivi e medicinali per la prevenzione cardiovascolare;
- farmaci per l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva;
- ormoni tiroidei per l’ipotiroidismo.
Il paziente deve comunque esibire una ricetta elettronica valida, e in alcuni casi anche un certificato di esenzione per ottenere la totale gratuità.
Farmaci di fascia C: quando possono essere gratuiti
I farmaci di fascia C sono destinati alla cura di disturbi lievi o non essenziali e sono generalmente a carico del cittadino. Rientrano in questa categoria, ad esempio:
- antidolorifici da banco o di lieve intensità;
- sedativi per la tosse;
- antistaminici di ultima generazione;
- contraccettivi orali.
La prescrizione medica, in questi casi, serve solo a regolare la dispensazione del farmaco, ma non garantisce il rimborso da parte del SSN.
L’eccezione: le note AIFA
Esiste però una deroga importante alla regola generale. Alcuni farmaci di fascia C possono essere rimborsati dal SSN se l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha emesso una nota specifica che ne prevede la prescrizione per determinate patologie.
Queste note AIFA stabiliscono:
- le condizioni cliniche per cui il farmaco è rimborsabile;
- le indicazioni terapeutiche precise;
- il dosaggio e la durata del trattamento ammessi.
Il medico deve riportare sulla ricetta la nota AIFA di riferimento. In questo modo, il farmaco di fascia C può diventare gratuito o soggetto a ticket, a seconda delle regole regionali.
Elenco dei principali farmaci gratuiti
Di seguito, un elenco indicativo dei farmaci che, in presenza di prescrizione medica valida e nei casi previsti, possono essere ottenuti gratuitamente o con ticket ridotto.
Farmaci di fascia A comunemente rimborsati
- amoxicillina e acido clavulanico (antibiotici);
- insulina, metformina e glibenclamide (diabete mellito);
- amlodipina, enalapril, ramipril (ipertensione);
- salbutamolo, beclometasone (asma);
- levotiroxina sodica (ipotiroidismo).
Farmaci di fascia C rimborsabili con nota AIFA
- cetirizina e loratadina per allergie croniche;
- desogestrel e etinilestradiolo per patologie ginecologiche;
- tramadolo e codeina per dolore cronico;
- omeprazolo in terapia protettiva per alcuni farmaci gastrolesivi.
L’elenco può variare nel tempo, poiché l’AIFA aggiorna periodicamente le note. È quindi fondamentale consultare il medico o il sito www.aifa.gov.it per verificare le disposizioni in vigore.
Come sapere se un farmaco è gratuito
Per sapere se un medicinale è gratuito o rimborsabile, è necessario:
- chiedere al proprio medico di base o specialista di fiducia;
- verificare la presenza di eventuali note AIFA sulla prescrizione;
- informarsi sul sito web della propria Regione per conoscere ticket e modalità di esenzione;
- rivolgersi alla farmacia, che può consultare in tempo reale la situazione della ricetta e dell’eventuale codice di esenzione.
Ticket sanitario: cos’è e quando si paga
Il ticket sanitario è una quota di partecipazione alla spesa pubblica. Anche se il farmaco è rimborsato dal SSN, molte Regioni prevedono che il cittadino debba comunque sostenere un piccolo costo. Il ticket può variare per:
- importo fisso per confezione, ad esempio 2 o 3 euro;
- percentuale del costo del farmaco;
- differenza di prezzo tra il medicinale di marca e l’equivalente generico.
Ogni Regione stabilisce autonomamente le regole sui ticket, quindi l’importo da pagare può cambiare da un territorio all’altro. È possibile consultare il sito della propria Regione di residenza per conoscere l’importo aggiornato.
Esenzione ticket: chi ne ha diritto
Alcune categorie di cittadini possono ottenere farmaci gratuitamente grazie all’esenzione dal ticket sanitario. Le principali condizioni che danno diritto all’esenzione sono:
- basso reddito familiare o disoccupazione;
- presenza di malattie croniche o rare;
- riconoscimento di invalidità civile, cecità o sordità;
- gravidanza o situazioni di particolare vulnerabilità sociale.
In questi casi, il cittadino deve ottenere un codice di esenzione dall’ASL, che deve essere indicato sulla ricetta elettronica dal medico. Senza questa indicazione, la farmacia non può applicare l’esenzione e il farmaco sarà soggetto al pagamento del ticket, se previsto.
Ogni Regione ha regole specifiche e pubblica online le istruzioni per l’ottenimento e l’utilizzo del codice di esenzione.
Il sistema sanitario italiano offre un ampio ventaglio di farmaci gratuiti o a basso costo, garantendo l’accesso alle cure soprattutto ai soggetti più fragili. Tuttavia, per usufruirne, è fondamentale essere informati e presentare la documentazione richiesta.
Conoscere la differenza tra fascia A e fascia C, sapere quando è applicabile una nota AIFA, e verificare le condizioni di esenzione può fare la differenza tra un farmaco rimborsato e una spesa evitabile. In un contesto economico difficile, l’informazione rappresenta uno strumento concreto di tutela della salute e del portafoglio.