Il Governo punta forte sulla natalità, ma a quanto pare sostenerla a parole non basta. Perché il mantenimento dei figli, per le mamme e i papà alle prese con le difficoltà di tutti i giorni, rappresenta un costo esorbitante a cui l’esecutivo non ha saputo trovare rimedio. Troppo pochi, troppo estemporanei i vari bonus famiglia, bonus figli e le agevolazioni per gli asili nido. Dall’istruzione alla salute, dallo sport alle attività extra-scolastiche. Crescere un figlio oggi, in Italia, è un lusso che in pochi possono permettersi. Ecco qui sotto tutti i dettagli.
Il costo dei figli oggi in Italia
La buona notizia è che c’è molto su cui lavorare, con un po’ di buona volontà. La cattiva, invece, è che il supporto alla natalità in Italia non è all’altezza. Se va bene, il Governo si limita a sostenere un numero limitato di famiglie nei primi anni di vita del figlio. Ma non esistono, al momento, politiche di ampio respiro che diano alle famiglie il supporto economico necessario negli anni più costosi per la crescita dei figli.Motivo per cui oggi, in Italia, crescere un bambino o una bambina può arrivare a costare fino a fino a 750mila euro complessivi. Un’enormità che un singolo nucleo familiare è (quasi sempre) impossibilitato ad affrontare. E che deriva da un accumularsi di spese varie, dalla salute all’istruzione, passando per le attività ricreative al di fuori della scuola.
Da cosa deriva il costo dei figli
Secondo i dati Istat riferiti al 2023, il costo medio per crescere un figlio dalla prima infanzia, fino all’età di 18 anni, in Italia si aggira intorno ai 170mila euro. Ma esistono variazioni e oscillazioni notevoli in base all’area geografica e al contesto socioeconomico di riferimento. In ogni caso, una famiglia con figli spende in media il 29% in più rispetto a una famiglia senza figli. E in termini assoluti il costo medio mensile aggiuntivo, per figlio, viene stimato pari a 580 euro, che equivale a quasi 7mila euro in un anno.
A fare oscillare i costi sono tre fattori principali:
- La città di riferimento
- Il contesto culturale
- L’impostazione educativa che i genitori vogliono dare ai figli
In tal senso, se consideriamo una famiglia che ha intenzione di portare il figlio dall’asilo nido fino alla laurea – secondo il terzo Osservatorio sul costo dell’educazione in Italia, condotto da Moneyfarm – nel 2024 un figlio costa in media 140mila euro, contro i 135mila del 2023. Si nota quindi un aumento annuo dei costi del 4%, quasi quattro volte in più rispetto al tasso di inflazione generale. E non è tutto.
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Se infatti consideriamo i costi eventuali per mandare i figli a studiare seguendo percorsi di élite, la cifra media spesa da una famiglia può raggiungere anche i 750mila euro.
I costi per l’istruzione
Pesano soprattutto i costi educativi, quindi. E tutto dipende dal percorso scelto dai figli in accordo con i genitori. Ad esempio:
- Un percorso standard, con istruzione pubblica dal nido alle superiori, poi cinque anni di Università statale e attività extra-curriculari limitate (come teatro, calcio e palestra) costa 57mila euro (+2,8% rispetto al 2023). E in questo scenario la voce di spesa più consistente è rappresentata dall’Università, che incide per 21.745 euro
- Un’educazione scientifico-tecnologica (STEM), invece, richiede un investimento di circa 105mila euro a figlio (+4,7% rispetto al 2023), incluse attività extra come corsi di informatica, intelligenza artificiale e coding
- Un’educazione basata su metodi di insegnamento più di nicchia, come il metodo Steiner, Montessori o Reggio Emilia, ha invece un costo totale di 176mila euro (+4% rispetto al 2023). In questo caso, a fare la differenza sono soprattutto le attività extra-curriculari, come lo studio delle lingue straniere e le vacanze studio all’estero
- Infine un percorso educativo d’élite, riservato a una piccolissima quantità di famiglie, può costare fino a 750mila euro (+2,1% rispetto al 2023), e prevede un’istruzione completamente privata e di livello internazionale, dal nido all’università, con un sostanzioso curriculum di attività extra-scolastiche.
Insomma, è chiaro che anche nella più economica delle ipotesi la crescita di un figlio costa caro. Se quindi il Governo intende insistere sulla natalità, dovrebbe presentare progetti più strutturati per dare alle famiglie un sostegno sostanzioso. Perché i bonus attualmente in campo non bastano. E siccome il futuro del Paese passa (soprattutto) dal livello di formazione e istruzione dei giovani, sarebbe meglio che una famiglia italiana non fosse costretta a spendere il minimo indispensabile. Come invece accade adesso.