L’IMU è un’imposta che grava sugli immobili, introdotta nel 2012. Viene applicata a tutte le proprietà immobiliari (ad accezione della prima casa) e ai fabbricati rurali a uso strumentale. Vediamo chi deve pagarla, quali sono le scadenze e le eventuali esenzioni.
Chi deve pagare l’IMU?
Devono invece pagare IMU:
- proprietari di fabbricati;
- proprietari di aree fabbricabili;
- proprietari di terreni agricoli.
- titolari del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie;
- coniuge assegnatario della casa coniugale a seguito di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio (ma solo nel caso di abitazione “di lusso”);
- concessionario nel caso di concessione di aree demaniali;
- locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.
Perché paghiamo l’IMU?
Come tutte le tasse, l’IMU viene pagata affinché i cittadini contribuiscano a spese pubbliche comunali, come:
- finanziamento dei servizi locali: attraverso l’IMU, si finanziano servi essenziali quali ‘illuminazione pubblica, la gestione dei rifiuti e altri servizi sociali. Essendo un’imposta a carattere locale, il suo gettito va direttamente nelle casse comunali.
- equità fiscale: obiettivo dell’IMU è anche quello di appianare in un qualche modo la ricchezza immobiliare. Chi possiede più immobili viene tassato perché si rispettino i principi di equità ed uguaglianza. Pertanto, le persone più ricche sono tenute a pagare di più rispetto a chi ha una sola proprietà o non ne possiede alcuna;
- differenziazione tra prima e seconda casa: e a proposito di equità fiscale, la prima casa di residenza è per l’appunto esente, a meno che appartenga alle categorie “di lusso”.
IMU sulla prima casa
Dal 2014, con la Legge di Stabilità del 2014 (Legge 27 dicembre 2013, n. 147), il pagamento IMU sulla prima casa è stato abrogato. L’esenzione opera per tutte le prime case, ad eccezione degli immobili di lusso, ovvero le categorie catastali:
- A1 (abitazioni signorili),
- A8 (ville)
- A9 (castelli e palazzi di pregio storico)
Come si calcola l’IMU?
L’IMU viene calcolata su una base imponibile, su cui viene poi applicata un’aliquota. Per calcolare l’IMU, è necessario seguire questo procedimento:
- si trova il valore catastale, partendo dalla rendita catastale dell’immobile (che si trova sull’atto di compravendita o sul sito dell’Agenzia delle Entrate).
- rivalutazione del 5%: alla rendita catastale si applica un aumento del 5% (si moltiplica per 1,05).
- moltiplicatore catastale: Il valore rivalutato viene poi moltiplicato per un coefficiente fisso, che varia in base alla categoria catastale dell’immobile:
- Abitazioni (categorie A, escluso A10): Moltiplicatore 160.
- Uffici (A10): Moltiplicatore 80.
- Negozi (C1): Moltiplicatore 55.
- Altri immobili (C2, C6, C7, ecc.): Moltiplicatore 160.
Una volta ottenuto il valore catastale rivalutato, si applica l’aliquota IMU stabilita dal Comune, che può variare. Le aliquote standard sono:
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- 0,76% (7,6 per mille) per le seconde case e altri immobili non esenti.
- I Comuni possono però alzare o abbassare questa aliquota, solitamente entro un limite massimo del 1,06% (10,6 per mille).
Quando si paga l’IMU?
L’IMU si paga ogni anno entro due date:
- il 16 giugno;
- il 16 dicembre.
E’ possibile scegliere di pagarla suddivisa in due quote annuali, o in un’unica soluzione. Quando si paga l’IMU in ritardo, si va incontro a sanzioni ed interessi.
Tuttavia, se il pagamento viene effettuato entro 15 giorni dalla scadenza, si applica una sanzione ultra ridotta dello 0,1% giornaliero.