L’invalidità per diabete in Italia viene riconosciuta in base alla gravità della malattia e alle sue complicanze. Il diabete mellito può essere considerato invalidante quando comporta limitazioni significative nella vita quotidiana o nel lavoro. Spesso, erroneamente, ci si riferisce ad essa come “bonus diabete“.
In realtà, tali bonus per persone diabetiche altro non sono che misure pensionistiche o di agevolazione per persone con diabete.
Requisiti per il riconoscimento dell’invalidità per diabete
L’invalidità viene valutata dall’INPS sulla base della tabella ministeriale del Decreto Ministeriale 5 febbraio 1992, che assegna percentuali diverse a seconda della tipologia e della gravità del diabete. Esistono infatti diverse tipologie di diabete, sulla base di ciascuna viene riconosciuta una percentuale diversa:
- diabete mellito senza complicanze e ben compensato: tra 0-40% (non dà diritto a benefici)
- diabete mellito con complicanze di grado moderato (ad esempio retinopatia o neuropatia iniziale): 41-50%
- diabete mellito con complicanze di grado medio-grave (retinopatia, nefropatia, neuropatia avanzata, cardiopatia, amputazioni, ecc.): 51-60%
- diabete mellito con gravi complicanze che compromettono le normali attività della vita quotidiana: oltre il 74%
Se l’invalidità supera il 74%, si ha diritto a prestazioni economiche (assegno mensile di assistenza per invalidi civili parziali). Se si raggiunge il 100%, si può ottenere la pensione di inabilità.
Benefici e agevolazioni
A seconda della percentuale riconosciuta, si può avere diritto a:
- Esenzione ticket sanitario (se il diabete è diagnosticato come malattia cronica, codice 013)
- Agevolazioni lavorative (L.104/92, come permessi retribuiti se vi sono complicanze gravi)
- Assegno di assistenza (per invalidità pari o superiore al 74%)
- Pensione di inabilità (se l’invalidità è del 100%)
- Collocamento mirato per categorie protette (se l’invalidità supera il 45%)
Domanda e iter di riconoscimento
Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità per diabete, è necessario seguire un iter ben preciso, composto da diverse fasi, ovvero:
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- il medico curante invia il certificato medico introduttivo all’INPS;
- si presenta domanda telematica tramite patronato o direttamente sul sito INPS;
- si viene convocati a visita dalla commissione medico-legale;
- la commissione assegna una percentuale di invalidità.
Se non si è soddisfatti del risultato, si può fare ricorso legale entro 6 mesi dalla comunicazione del verbale, chiedendo un riesame del proprio caso specifico.
Il riconoscimento dell’invalidità per diabete dipende dalla presenza o meno di complicanze. Un diabete ben controllato senza danni agli organi non dà diritto a invalidità significativa, mentre un diabete con complicanze può portare al riconoscimento di benefici economici e assistenziali. In sostanza, maggiori sono le complicanze, maggiori saranno le agevolazioni riconosciute.
Quanto prende di pensione un diabetico?
Per quanto riguarda la pensione di una persona affetta da diabete, ecco una tabella approssimativa degli importi mensili per la pensione di invalidità, in relazione al grado di invalidità da diabete. Ecco la tabella con le approssimazioni:
Tipo di Prestazione | Importo Mensile (€) | Limite di Reddito Annuale (€) |
---|---|---|
Assegno mensile per invalidi civili parziali | 336,00 | 5.771,35 |
Pensione per invalidi civili totali (100%) | 336,00 | 19.772,50 |
Indennità di accompagnamento per invalidi totali | 542,02 | Nessun limite di reddito |
Nota: Gli importi sono validi per il 2025 e possono variare in base agli adeguamenti ISTAT.