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Home Fisco e tasse

ISEE: chi vive in RSA deve indicare l’immobile precedente?

Cosa succede all'ISEE di chi vive in RSA, con riferimento al proprio ISEE?

di Francesca Ereddia
24 Febbraio 2025
in Fisco e tasse
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L’immobile precedente va dichiarato in ISEE dalla persona in RSA? Quando una persona si trasferisce in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), la sua residenza anagrafica viene modificata di conseguenza. Questo cambiamento ha un impatto sulla compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), necessaria per il calcolo dell’ISEE.

Uno dei dubbi più comuni riguarda la possibilità di continuare a indicare l’immobile precedente come abitazione principale nel Quadro FC3 della DSU. La risposta è chiara: non è possibile. Una volta che la residenza è stata trasferita presso una RSA, l’immobile in cui il soggetto risiedeva in precedenza non può più essere considerato come abitazione principale nel Quadro FC3.

Sommario

Toggle
  • ISEE per chi vive in RSA
  • Implicazioni fiscali e ISEE
  • Cosa succede all’immobile precedente?

ISEE per chi vive in RSA

A seguito del trasferimento in RSA, è necessario aggiornare correttamente i dati nella DSU come segue:

  • Quadro FC3: L’immobile precedente non deve più essere indicato come abitazione principale.
  • Quadro B: Nella sezione “casa di abitazione”, la nuova residenza presso la RSA deve essere segnalata come “altro”, non più come abitazione principale.

Implicazioni fiscali e ISEE

Questa modifica ha conseguenze dirette sulla determinazione dell’ISEE, poiché la casa di abitazione principale gode di un trattamento agevolato nel calcolo del patrimonio immobiliare. La perdita di tale status di prima casa potrebbe pertanto comportare un incremento dell’indicatore economico della persona interessata.

Leggi anche  Dichiarare i compensi social: come e quando è necessario

Per questo motivo è importante prestare attenzione, e fare sì che l’immobile in questione non venga registrato come seconda abitazione, cosa che senza ombra di dubbio comporterebbe un incremento dell’ISEE.

Per evitare errori nella compilazione della DSU e garantire il corretto calcolo dell’ISEE, è consigliabile rivolgersi a un CAF o a un professionista esperto in materia fiscale e previdenziale.


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Cosa succede all’immobile precedente?

Nel caso in cui l’immobile precedentemente abitato non venga venduto o affittato, esso verrà considerato come seconda casa ai fini fiscali e patrimoniali. Questo può comportare un aumento delle imposte, tra cui:

  • Maggiorazione dell’IMU, in quanto non più considerata abitazione principale.
  • Impatto sul calcolo dell’ISEE, aumentando il valore del patrimonio immobiliare dichiarato.

Se invece l’immobile viene affittato, i redditi derivanti dalla locazione dovranno essere inclusi nella dichiarazione dei redditi e considerati nel calcolo dell’ISEE.

Tags: isee rsa
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