ISEE e Titoli di Stato: l’INPS fa retromarcia, e lo comunica in una circolare in cui asserisce che BTP e libretti di risparmio fino a 50mila euro verranno ora calcolati nell’ISEE.
E che ne sarà di chi magari aveva fatto richiesta per l’Assegno di inclusione presentando il proprio ISEE escludendoli dal calcolo, esattamente come INPS aveva indicato di fare? Ora sarà obbligato a indicarli, e magari proprio per questo motivo potrebbe non rientrare più nei tetti ISEE.
ISEE e titoli di Stato: Meloni li aveva inseriti in manovra, ma poi…
Era, per citare le parole de Il Fatto Quotidiano il “cavallo di battaglia” di Giorgia Meloni. Ma INPS ha chiarito con un comunicato che l’operatività concreta della misura non è esattamente una cosa che avviene dal giorno alla notte.
Il risultato? E’ ovvio: l’entrata in vigore della disposizione che permetteva alle famiglie di non indicare in ISEE Btp e titoli di Stato ancora non c’è stata.L’ approvazione delle modifiche è subordinata al regolamento sulla disciplina concernente l’ISEE, e la somma di tutti questi mali, ovviamente, è solo un bel pasticcio.
Un pasticcio di cui patiranno le conseguenze le famiglie che avevano (giustamente) omesso dall’ISEE i suddetti titoli, che ora però si troveranno a fare i conti con la realtà palesata da INPS, ovvero, che : “Resta pertanto immutata la disciplina Isee relativa al patrimonio mobiliare. Rimane quindi l’obbligo di indicare nella Dichiarazione sostitutiva unica presentata da gennaio 2024 tutti i rapporti finanziari in possesso delle famiglie al 31 dicembre 2022”.
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La Consulta dei Caf aveva previsto tutto
In effetti, a Consulta aveva dato indicazioni che andavano verso una direzione ben precisa: quella di continuare a inserire i Titoli nell’ISEE. Ma il Governo ha ben pensato di andare in direzione opposta, per la fretta di dare dimostrazione (forse) delle loro innumerevoli abilità governative.
Il messaggio “trasmesso” da Meloni&co è stato: fate pure incetta di buoni fruttiferi postali, tanto nell’ISEE non verranno calcolati.
Peccato che, invece, il loro errore di valutazione ha indotto migliaia di persone a gettarsi sui Titoli di Stato nella erronea convinzione che non sarebbero stati oggetto di calcolo. Ora, invece, queste famiglie si ritrovano a doverli dichiarare nell’ISEE, con la triste conseguenza di vedersi le porte sbarrate per quanto concerne l’accesso a svariati sussidi e bonus.
Cosa accadrà adesso?
Cosa accadrà adesso è semplice e prevedibile: chi sarà, suo malgrado, costretto a dichiarare buoni postali e Btp, si ritroverà con un ISEE più alto, rischiando di “sforare” il tetto per l’Assegno di inclusione, per il Supporto per la formazione, per diversi buoni come asilo nido o la Carta Dedicata a Te.
Si spera, nel prossimo futuro, che il regolamento ISEE approvi quanto detto in precedenza, così da ribassare gli ISEE e permettere l’accesso a bonus e sussidi a quanti ad oggi, invece, potrebbero purtroppo rimanere esclusi.